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Recensione : No One Cares – Pause/Reboot

Un bell’ep di metal moderno, suonato e composto in maniera personale e tenendo sempre davanti le proprie priorità e il proprio suono.

In questo mare magnum di uscite in campo metal e musica pesante dell’ultimo periodo è facile perdersi ed affogare, ma ci sono dei salvagenti sonori notevoli che ci possono salvare, e uno di questi è l’ep “Pause/Reboot” per la Quarock Records dei toscani No One Cares.

Il gruppo suona un metal molto moderno e con un spiccato senso metalcore con influenze hardcore e tanta melodia, per un risultato fresco e soprattutto condivisibile fra amanti di generi diversi. Nell’ep non c’è voglia di apparire più che di suonare la propria musica e proprio quest’ultima e le emozioni da essa suscitata sono al centro del progetto.

I cinque brani dell’ep mettono assieme aggressività e dolcezza, speranza e disperazione attraverso un suono che non deprime ma che anzi dà la scossa per continuare la lotta senza buttarsi giù. I No One Cares vivono la stessa vita di chi li ascolta, e loro parlano appunto di questo, e il loro messaggio è molto chiaro, come arriva molto forte la loro musica, un metal molto moderno e fresco, che prende alcuni elementi dalla tradizione non solo metal e aggiunge molto di originale. Il suono dei No One Cares non è frenetico, è un qualcosa che deriva da molti ascolti e da altrettanto lavoro, e la produzione di Giacomo Bellinni arricchisce notevolmente il tutto.

Nel metalcore, o metal moderno qualsivoglia, ci sono molte tendenze e tante distorsioni non solo di chitarra e basso, e tante volte si appesantisce il proprio suono, fra blast ed altro, mentre qui il talento e la capacità compositiva del gruppo riesce a creare qualcosa di molto valido attraverso la semplicità e il valore della propria musica.

Un bell’ep di metal moderno, suonato e composto in maniera personale e tenendo sempre davanti le proprie priorità e il proprio suono.

 

No One Cares – Pause/Reboot

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