Seconda avventura solista per Corey Taylor, il cantante degli Slipknot, che è un musicista che ha sempre fatto molto altro oltre al gruppo principale, basti ricordare gli Stone Sour e il primo disco solista del 2020 “CMFT”, di cui questo è il seguito. In un periodo musicale non certo facile per gli Slipknot, i quali dopo che hanno mutato il loro stile si trovano nel mezzo del guado in condizioni non facili con un disco come “The end, so far” che forse terrà fede al suo titolo, e anche l’ultimo ep di canzoni nate dalla session del disco.
In questo momento di transizione o chissà cosa per il gruppo Corey fa uscire il suo secondo disco solista per la sua etichetta personale Decibel Cooper Recordings e BMG.
Il disco possiede un suono decisamente molto americano, è hard rock con puntate heavy e la sua qualità è alta, confermando il fatto che Corey è uno che la musica la sa fare e molto bene anche a solo, anzi. Ascoltando “CMF2” si viene portati negli States e nelle loro tante incarnazioni, quelle belle e soprattutto quelle brutte, e il suono è un misto di richiami agli anni ottanta e soprattutto novanta dell’hard rock, e c’è anche qualche capatina nei primi duemila ed è davvero convincente e soprattutto molto piacevole.
Corey è un creativo inquieto a cui non sono mai bastati gli Slipknot, o per meglio dire, con gli Slipknot ha sempre fatto certe cose e nel resto ha fatto quello che voleva. Scrittore di libri di successo, attore, imprenditore con il recupero della Famous Monsters, Taylor non si ferma mai e questo disco è la testimonianza della sua passione per la musica a tutto tondo. Il lavoro è incentrato sulla sua voce, che si adatta benissimo all’hard, all’heavy e al rock, e la produzione di Jay Ruston ( Anthrax, Amon Amarth e Steel Panther fra gli altri) rende il tutto molto ben bilanciato e lo fa funzionare molto bene. Questo disco non è un disco complicato o qualcosa che porta novità o rottura con la tradizione, è un lavoro composto ed eseguito in maniera eccellente, un disco di hard rock americano moderno e con melodie bellissime, e ci sono anche delle ballate in pieno stile Taylor veramente belle.
Fare un disco così se sei Corey Taylor poterebbe sembrare facile, ma non lo è affatto, perché ci si trova davanti a varie opzioni possibili, e Corey ha scelto di lavorare duro e i risultati si sentono per un disco, bello, leggero e profondo a seconda dei momenti e molto molto ben composto. Una carriera solista che sta assumendo sempre più importanza e spessore musicale.