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Recensione : Rome in Monochrome – AbyssUs

AbyssUs è un'opera convincente sia dal punto di vista prettamente formale sia, soprattutto, da quello squisitamente emotivo, laddove il coinvolgimento dell’ascoltatore nelle trame offerte dai Rome in Monochrome viene messo costantemente in primo piano.

Nuovo album per i Rome in Monochrome dopo l’esordio del 2018 intitolato Away from Light; la band capitolina riparte con un album come AbyssUs, molto atteso proprio alla luce della riuscita del primo full length e il risultato è assolutamente all’altezza delle aspettative, poiché si tratta di una raccolta di brani che si rivela l’ideale summa del background musicale di questo gruppo di musicisti. AbyssUs è infatti un opera convincente sia dal punto di vista prettamente formale sia soprattutto da quello squisitamente emotivo, laddove il coinvolgimento dell’ascoltatore nelle trame offerte viene messo costantemente in primo piano.

Il sound dei Rome in Monochrome non è di semplice catalogazione in quanto, benché possa essere inserito a buon titolo all’interno del doom nella sua versione più atmosferica, viene attraversato senza soluzione di continuità da pulsioni post metal e progressive volte a rendere il tutto alquanto peculiare; certo, i fantasmi (e non utilizzo a caso questo termine visto che la band stessa si autodefinisce autrice di “ghost metal”) di band più conosciute e ben note alla scena come Opeth, Antimatter, Anathema o Katatonia aleggiano senz’altro, ma ciò non trascende mai in senso derivativo in quanto certe pulsioni vengono assimilate e poi elaborate in maniera alquanto personale.

Non si può che restare colpiti da un album che non presenta alcuna canzone debole tra le otto proposte e scorre splendidamente nonostante una spiccata eterogeneità; i Rome in Monochrome, grazie anche all’emozionante interpretazione vocale di Valerio Granieri, riescono ad evocare sensazioni profondamente melancoliche e dolenti pur senza ricorrere ad asprezze sonore che vengono inserite con una certa parsimonia all’interno delle composizioni e, del resto, la più robusta A Tomb Beyond the Furthest Star, unico traccia in cui viene fatto ricorso a soluzioni vocali estreme (opera di Alexander Högbom degli October Tide) e la meravigliosa ed eterea Post You sono le due facce di una stessa medaglia.

AbyssUs è un album splendidamente congegnato e ricco di passaggi intrisi di grande intensità; i Rome in Monochrome si confermano così parte fondamentale di una scena doom romana capace di regalare band di grande spessore in ciascuna delle diverse evoluzioni stilistiche del genere.

2023 – Art Gates Records

Rome in Monochrome – AbyssUs

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