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Recensione : Luca Urbani – Parlo da solo nei centri commerciali

Luca Urbani ha un talento particolare, insieme ad una grandissima esperienza nel campo di giochi di luci ed ombre, di bellezza e di consapevolezza di essere umani.

Urbani ha un talento particolare, insieme ad una grandissima esperienza nel campo, nel fare un pop fatto di sintetizzatori, di giochi di luci ed ombre, di bellezza e di consapevolezza di essere umani.

Nuovo disco per il monzese Luca Urbani, dal titolo “Parlo da solo nei centri commerciali”, in uscita per Gelo Dischi, a distanza di due anni da “Comunque vada è successo (Volume Due)”. Luca è uno dei maggiori esponenti del synth pop in italiano, discorso musicale che porta avanti da anni con grande stile come si può sentire molto bene in questo disco.

Questo lavoro porta avanti il filo musicale che è nato nel 1994 quando ha fondato i Soerba che esordirono proprio quell’anno con “Playback” prodotto da Morgan, disco che in quel periodo fertile per il sottobosco italiano li porta a partecipare al Festivalbar e poi al quarantanovesimo Festival di Sanremo. Tra le molte cose che ha fatto Luca c’è anche l’esperienza nel gruppo Fluon con Andy dei Bluvertigo, e poi Nel 2021 fonda l’etichetta indipendente Gelo Dischi per sostenere le nuove realtà synth pop e new wave del panorama italiano, incrementando anche l’attività di produttore (Limonov, Castelli, Raffaella De Stefano…)

In qualità di autore, Luca ha scritto brani per numerosi artisti, tra i quali Bluvertigo (l’Assenzio), Alice (L’immagine, Un po’ d’aria), Garbo e Fluon. Questo suo nuovo disco è una gemma di suoni synth pop oscuri e tanta new wave, un gelido calore sonoro con bellissimi testi cantati in italiano, per portarci nel presente e nel futuro di un suono che in Italia ha sempre avuto interpreti d’eccezione e Luca è uno fra questi.

Nella sua musica languida e sensuale ci sono le tenebre che giocano con la luce, l’amore che flirta con le ultime possibilità, amori morti e sogni che nascono lontani. “Parlo da solo nei centri commerciali” è un’opera che possiede una poetica musicale molto particolare e un bellissimo gusto di bellezza decadente, ed è una della cose migliori se non la migliore, fra quelle uscite negli ultimi tempi in Italia in campo synth pop.

Urbani ha un talento particolare, insieme ad una grandissima esperienza nel campo, nel fare un pop fatto di sintetizzatori, di giochi di luci ed ombre, di bellezza e di consapevolezza di essere umani.

Un ascolto fuori dal comune per un artista da assaporare con calma e voglia di bellezza.

 

Luca Urbani – Parlo da solo nei centri commerciali

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