Con la mia fidanzata stiamo redigendo un pezzo per una fanzine sulle compile comprendenti i gruppi garage dei sixties. La musica con la quale siamo cresciuti, quella che fa sussultare i nostri cuori e ciba la nostra mente e la nostra anima.
Certo, si parla di suoni che risalgono a quasi sessant’anni fa, ma che non hanno minimamente risentito del passare del tempo. Nonostante io sia conscio, guardando il calendario, che ci si trovi nell’aprile del 2024, quando alle mie orecchie arriva un disco come questo, beh: bang!
Eh già perché nelle due canzoni proposte da questo quintetto losangelino ritrovo esattamente quell’attitudine e quella sfrontatezza che alberga nella band che udiamo sui vari Back from the Grave, Pebbles, Teenage Shutdown.
Fuzz come se diluviasse, farfisa urlante, chitarre graffianti, una voce carica di languide promesse, selvaggia e febbrile, uno spirito teen che non dipende dall’età e pervade i brani come se fossero (e fossimo) eternamente adolescenti.
È grazie a musica come questa che il rock’n’roll vivrà in eterno. Un singolo magnifico.