David Lynch per la mia generazione è stato indispensabile, per noi giovani un po’ provinciali negli anni novanta, che ci avvicinavamo alla musica al cinema all’arte e che probabilmente avevamo un po’ più di curiosità rispetto a quello che avevamo intorno.
Il mio David Lynch inizia con Dune metà degli anni 80: ricordo che diedero il film alla TV.
Mio padre aveva letto il libro e questo film fu strano per me che a dodici anni avevo un approccio alla fantascienza un po’ giustamente ingenuo.
Il film aveva un’estetica potentissima e con una trama complessa fu di di grande impatto per il mio immaginario di giovanissimo, tanto che da quel film in poi ho sempre provato a cercare una parte molto più curata visivamente nel cinema e ricordo benissimo che la caratterizzazione dei personaggi e il tipo di di ruoli giocati nel film rimangono tuttora un codice che ho sempre poi cercato di seguire nel cinema.
Quando arrivó Twin Peaks avevamo diciassette anni e seguivamo il giovedì sera a casa con gli amici dell’epoca (e i genitori che ci ospitavano) questa serie TV che fu di grandissimo impatto;
la televisione commerciale era in totale espansione e questa serie faceva parlare di sé sui quotidiani e ci furono dibattiti televisivi anche a riguardo l’idoneità della visione in prima serata di queste storie, cupe, pruriginose, esplicite e anche spaventose.
Se ne parlava a scuola, sul treno per andarci con persone con cui difficilmente scambiavi opinioni ed era strano e bello.
Alla televisione si parlava di Twin Peaks, sui giornali si parlava di Twin Peaks, ci furono dibattiti pubblici a riguardo la messa in onda di alcune scene, (se non erro qualcosa venne censurato) ma fu totalmente un punto di svolta per il nostro immaginario che si stava formando dentro di noi.
Da quella serie TV trasmessa da Canale 5 in prima serata il giovedì sera, cominciai la ricerca della cinematografia di David Lynch: The Elephant Men, Eraser Head, Cuore Selvaggio, Velluto Blu.
I noleggi di videocassette del tempo, sfruttando l’onda del successo commerciale di Twin Peaks iniziarono a fornirsi di suoi titoli e fino ad arrivare poi ai più recenti Lost Highways e Mulholland Drive che ho avuto la fortuna di vedere al cinema.
Nel suo cinema, mi ha fatto apprezzare la malinconia e quell’estetica sempre vicina al noir, mi ha insegnato che i buoni non sono sempre buoni e cattivi non sono sempre così cattivi, mi ha fatto innamorare di donne fatali ma fragili, mi ha detto che la realtà non è sempre quella che pensiamo di capire e tanti punti di riferimento che poi mi hanno segnato nella vita e mi hanno instradato su un tipo di gusto ed eleganza visiva.
Penso che ognuno di noi sia il prodotto dei propri interessi e David Lynch è stato per me la massima espressione per quanto riguarda cinema e televisione.
Tutti i suoi personaggi, le storie, i ruoli, le immagini, le musiche, i particolari, i tormentoni, il suo andare sempre da nessuna parte per poi tornare, rimarranno sempre quello che preferisco di più di tutti rispetto a tutti.
It is happening again