L’apertura è caratterizzata dalle rade e improvvise note di Intro (è il pianoforte a far da protagonista), dal ritmo vivace e caldo di 105 Pt. 1 (ritmiche fitte, trombone a delineare la via, chitarra e Fender Rhodes a inseguire) e dal composto e moderato crescere di 105 Pt. 2 (un delicato tappeto ritmico su cui è l’organo a dettar legge).
66, con il suo lento evolvere, increspa il suono, contrapponendo momenti lievemente ansiogeni a profondi momenti di distensione, mentre 1112, dall’altalenante incedere ritmico, tenta di ipnotizzare con le sue note (prima di schiaffeggiarci con forza e cambiare totalmente direzione). Le sperimentazioni sonore di 33, invece, aprono alla lenta e trascinata 1003 (lunghe note di pianoforte e trombone su ritmiche intricate), alla veloce e spigliata Congo (i Calibro 35 sono subito dietro l’angolo) e al nervosismo sopito di 88.
1000, infine, con i suoi otto minuti di durata, fra calma e tensione, attimi solari ed evoluzioni claustrofobiche, genera mondi in continua mutazione, lasciando spazio al disteso scorrere (su note di pianoforte) della conclusiva Enter.
Gli undici brani dei Bad Uok (da ascoltare tutti d’un fiato lasciandosi trasportare dalle emozioni e dagli intrecci sonori creati dai vari strumenti), compongono un disco sicuramente degno di nota. Un debutto interessante per una band più che promettente.
Tracklist:
01. Intro
02. 105 Pt. 1
03. 105 Pt. 2
04. 66
05. 1112
06. 33
07. 1003
08. Congo
09. 88
10. 1000
11. Enter
Line-up:
Leonardo Rizzi
Federico Pierantoni
Andrea Calì
Andrea Grillini