Roastbeef, adoperando armonici di chitarra a dodici corde e pianoforte preparato con chiodi, viti, mollette di legno, carta, sassi, catene, elastici di gomma, un rotolo di cotone idrofilo e una bistecca di manzo, singhiozza e pulsa fino a creare universi assurdi ed estremamente precari, mentre Scorie, definita da Fariselli stesso come “un modo d’uso, come altri possibili, delle trentadue note che L.V. Beethoven non ha ritenuto necessario usare per la famosa composizione Fur Elise”, crea sottili strati di tensione intervallati da improvvise voragini sonore.
46 Re-Blocks, composizione contenente esattamente quarantasei re-blocks (impatti di accordi registrati e lasciati risuonare nei due sensi del nastro magnetico), ci accompagna con il suo animo misterioso e cerebrale fino al rifacimento alla dinamica del respiro negli attimi antecedenti l’eiaculazione di In-Side-Out-Side.
Lenny Tristano, infine, improvvisazione fondata su tre elementi (l’uso prevalente della mano destra, il tocco estremamente fluido ed incisivo, l’uso prevalente del registro medio-basso e basso del pianoforte), apre alla “tortura” dello Steinway (preparato con viti, pezzi di legno, plastica, metallo, carta e grattato sulle corde con sassi) di Antropofagia, brano su cui si materializzano sullo sfondo (come fantasmi) due frammenti di “Pour en finir avec le jugement de dieu” di Antonin Artaud.
Antropofagia di Patrizio Fariselli è sicuramente un lavoro estremamente ostico e complicato da ascoltare, ma è anche una pietra miliare nel campo della sperimentazione e dell’improvvisazione. Il consiglio perciò non può che essere uno: ascoltatelo. Avvicinatevi a questo lavoro poco per volta, lasciandovi guidare da ogni singola nota e mettendo da parte tutte le idee e le certezze. Non ne rimarrete delusi.
Tracklist:
01. Roastbeef
02. Scorie
03. 46 Re-Blocks
04. In-Side-Out-Side
05. Lenny Tristano
06. Antropofagia