Premessa doverosa: il mio livello di tolleranza della voce da soprano in ambito metal non è mai stato particolarmente elevato, ed essenzialmente è limitato alla sola Tarja nei Nightwish dei bei tempi andati e alle varie cantanti ospitate nei migliori dischi dei Therion.
Così, nell’intraprendere l’ascolto di Black Aurora, lavoro d’esordio dei napoletani Heavenshine, non ho potuto evitare di dolermi, inizialmente, del fatto che gli ex-Marshall, capitanati dal tastierista e cantante Marco Signore, nel dare vita a questo loro nuovo progetto avessero optato proprio per questa soluzione .
Senonché … Miriam Cicotti possiede una voce oggettivamente splendida e si capisce subito, pur senza essere degli esperti del settore, che qui si ha a che fare con un “vero” soprano e non con una gorgheggiatrice improvvisata: un po’ per questo, un po’ per la bontà delle canzoni contenute nell’album, sono stato piacevolmente costretto per una volta a superare questa mia idiosincrasia.
Infatti, Black Aurora è decisamente un ottimo album di symphonic-metal, che gode di sufficiente freschezza a livello compositivo e rifugge abilmente i restanti cliché del genere; le frequenti sfumature prog impresse alla musica, tramite le tastiere dal bravissimo Marco, rendono molto vari ed intriganti diversi passaggi, come avviene magistralmente, per esempio, nella riuscita title-track .
Lo stesso Signore si occupa, con apprezzabile sobrietà, anche del controcanto maschile, risparmiandoci l’abusato ricorso al growl e rivelandosi davvero un ottimo interprete e non soltanto un semplice supporto per la voce di Miriam .
Il resto della band si esprime con la maestria che deriva da un’esperienza pluriennale e dalla conseguente padronanza della materia trattata: i momenti migliori del lavoro sono rinvenibili nel trittico Black Aurora, Dreamscape, Phantom Of The Opera, quest’ultima riuscita cover del noto brano già affrontato in passato dai Nightwish e ancor prima dai Dreams Of Sanity, mentre Sang Real si rivela, invece, l’episodio meno riuscito dell’album .
Tirando le somme, l’esordio degli Heavenshine ci presenta una band dalle idee piuttosto chiare sulla strada da intraprendere ed è fortemente consigliato a chi ha amato i Nightwish epoca-Tarja, anche se i partenopei mostrano un sound meno algido e soprattutto molto più sobrio e meno “bombastico” rispetto ai più celebrati colleghi finnici.
Tracklist :
1. Atlantis Reloaded
2. Bean Sidhe
3. Black Aurora
4. Dreamscape
5. Phantom of the Opera (Andrew Lloyd Webber cover)
6. Poseidon’s Wrath (Interlude)
7. When the Father Lion Mirrors the Stars
8. Fear Me
9. Embrace of the Sun
10. Sang Real
11. Lucania
Line-up :
Ly Holestone – Bass
Lino Mazzola – Drums
Joe Dardano – Guitars (lead)
Giuseppe Pandolfi – Guitars (rhythm)
Marco Signore – Keyboards, Vocals
Miriam Cicotti Soprano
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