Sperimentazione e contaminazioni sonore accompagnano praticamente tutte le canzoni che, pur non abbandonando mai il filo conduttore elettro pop, risultano molto varie nell’ascolto.
La citazione d’autore nella titletrack Lontano, con un pezzo tratto dal film di Antonioni Il Deserto Rosso (Monica Vitti e Richard Harris), conferma quanto sia sofisticata la ricerca dei testi.
In effetti è come se fossimo in un processo di trasformazione alchemica: il messaggio non è assolutamente visibile agli occhi di colui che guarda superficialmente, ma è nascosto attraverso un simbolismo per il quale è necessaria la chiave, che si ottiene solo dopo un lungo processo interiore.
Si deve scavare all’interno delle parole facendo molta attenzione, perché i testi sono criptici, apparentemente difficili, in contrasto con la voce soave che li pronuncia.
La parte iniziale del disco è un continuo mescolarsi di elettroniche minimali, sfumature rock e passaggi pop di più facile ascolto.
Verso la fine le atmosfere diventano più malinconiche ma la voce di Emma Lambertucci ne contrasta la tristezza diventando più melodica. Così succede in Sera, dove per un istante ti sembra di sentire i Portishead,
Questo stato emozionale più cupo trova conferma in Saturno e Tracce, che vengono accompagnate da strumenti classici. Fiati e archi contribuiscono ad un risultato ancora più ricco e piacevole.
Un disco molto particolare, ascoltatelo solo se siete pronti ad accettare il surreale.
Tracklist :
1. Sete
2. Deserto
3. Lontano
4. Favola
5. Il rito
6. Sera
7. Labirinto
8. Saturno
9. Stagione nuova
10. Tracce
Line-up :
Riccardo Minnucci – chitarra elettrica e acustica,cori
Tommaso Lambertucci – pianoforte, sintetizzatori, organi, programmazione, cori
Emma Lambertucci – voce, sintetizzatori