Al di là di quella che potrebbe esser una semplice coincidenza, ciò che ci preme maggiormente, come sempre, è la musica proposta e questo split-album si dimostra oltremodo ricco di spunti interessanti.
Suicide Emotions, a cui è affidata l’apertura del lavoro con tre brani, è il progetto del musicista pugliese Veirg, già titolare, anche dei Bitter Reflections.
Ad aprire è Melancholic Dreams Of A Past Life, brano strumentale, nel quale viene evidenziata una vena sognante, caratterizzata da un delicato giro di pianoforte che si ripete ad oltranza con il solo “disturbo” di uno sfondo sonoro a base rumori ambientali.
The Emptiness Of Existence, pur mantenendo un carattere piuttosto riflessivo, assume le sembianze tipiche del depressive, dove però l’aura oscura e nichilista del genere è mitigata dal senso melodico evocato da una chitarra sempre in primo piano; questa traccia è la naturale progressione che porta a Downfall Of The Sun, ultimo brano di competenza di Suicide Emotions.
Qui il suono provocato dallo scorrere dell’acqua, che funge da filo conduttore con quanto ascoltato in precedenza, appare quale emblema di una natura talvolta ostile, ma soprattutto ultimo e rassicurante rifugio; anche in quest’occasione la chitarra prende il sopravvento sugli strumenti acustici per un crescendo di grande intensità, forse non del tutto ineccepibile nella sua resa sonora, ma che mostra, una volta di più, il primato dell’emotività nei confronti della pura tecnica.
Agoraphobia, progetto del novarese Azghal, entra in scena idealmente dove Veirg aveva terminato la sua opera, ed in effetti la lunghissima My Desolate Universe fornisce una certa continuità alle sonorità presenti in Downfall Of The Sun. Nello specifico il musicista piemontese si avvale di un suono leggermente più pulito e anche le sporadiche e disperate urla appaiono più incisive; da rimarcare pure qui il notevole lavoro chitarristico, sempre capace di evocare melodie malinconiche e tutt’altro che scontate, e un pianoforte che spezza il brano nella sua fase centrale, prima di ripartire nella sua dolente cavalcata.
Nella traccia di chiusura, Tearless Child, Azghal ci immerge nuovamente in liquide note di stampo ambient, quasi a voler chiudere il cerchio idealmente aperto da Veirg con il brano d’apertura, rispetto al quale però viene esibita un’atmosfera decisamente più ariosa.
L’ascolto di Grey Visions si rivela così non troppo ostico, proprio perché i due musicisti decidono di privilegiare l’aspetto emotivo e malinconico, rappresentato dall’uso sapiente di tastiere e chitarre, rispetto alla rabbia ottundente e caotica che talvolta caratterizza uscite di questo genere.
Uno split (peraltro dalla durata superiore a quella di molti full-length) che mette in mostra le indubbie doti di Suicide Emotions e Agoraphobia e che, ci si augura, possa essere solo il preludio ad altri lavori di uguale valore.
Tracklist:
1. Suicide Emotions – Melancholic Dreams of a Past Life
2. Suicide Emotions – The Emptiness of Existence
3. Suicide Emotions – Downfall of the Sun
4. Agoraphobia – My Desolate Universe
5. Agoraphobia – Tearless Child
Line-up :
Suicide Emotions
Veirg – All instruments, vocals
Agoraphobia
Azghal – All instruments, vocals