Il sound caldo e disorientante dell’iniziale The Run, mescolando John Lennon con allucinogeni e riflussi grunge, si lascia guidare dalla linea di basso, aprendo alle fluenti melodie di chitarra dell’avvolgente e lisergica Last Place.
Ray Land, volgendo maggiormente lo sguardo agli Stati Uniti, scorre tranquilla su pacifiche sonorità country, mentre gli oltre sei minuti della desertica e polverosa The Shine introducono il lento e rarefatto ondeggiare della coinvolgente e crescente Waiting To Be Kill.
Higher Than The Sun, infine, mantenendo assorti con il suo delicato muoversi, lascia spazio al vivace e più spensierato suonare di Emily e al dolce chiudere della morbida Purgatory.
Gli otto brani presentati, muovendosi tra psichedelia, folk e riflussi pop anni ’60, mostrano due volti: uno più onirico e complesso, l’altro più disteso e semplice. Dei due quello che affascina di più è quello onirico e complesso, ma è innegabile che è solo grazie all’intreccio con l’altra anima del disco che nasce l’equilibrio necessario per poter arrivare fino in fondo. Un buon disco che lascia sperare in sviluppi interessanti.
Tracklist:
01. The Run
02. Last Place
03. Ray Land
04. The Shine
05. Waiting To Be Kill
06. Higher Than The Sun
07. Emily
08. Purgatory
Line-up:
Marcello Rossi