Il nome del gruppo deriva dalla musica classica, e a ben sentire questo è un disco di musica classica suonato con strumenti moderni. Il cuore dell’oceano è un vacuum terribile, da riempire con suoni che cadono sulla nostra testa, nel tentativo di arginare la paura derivante dall’umana piccolezza. I suoni sono maestosi e vengono da lontano, Gronfors suona tutti gli strumenti, ad eccezione del cello suonato da Jaakko Ketoja nella seconda traccia They’ll Come. Il sentimento di inadeguatezza pervade questo disco, quasi un essere fuori posto, che fa pugni con l’innata determinazione ad andare avanti. Ocean Heart è un disco scritto magnificamente, un’opera certamente non semplice e rassicurante, che la Argonauta Records è stata brava a scovare in rete e a farla sua. Suoni dronici, immense distese aperte da strumenti e chiusure che sono aperture ad altre cose. Markus ha composto un’opera a lunga durata, piene di scoperte che vengono solo con svariati ascolti, ma già di primo acchito si viene colpiti da questo disegno, da questo sentire, che non può non essere collegato agli immensi spazi della Finlandia.
Ghiaccio. Ecco la componente predominante del cuore dell’oceano, e My Grand Finale è la colonna sonora di speranze sepolte, ma che continuano a mandare avanti piccoli pezzi di carne in spazi apertamente ostili troppo larghi per i loro limitati sensi. Ascoltare con le orecchie, sentire con il cuore, provar terrore con l’ipotalamo. Un’altra grande uscita del trittico novembrino della Argonauta Records, già un nome da annotare. Saranno disponibili 300 cd in digisleeve, dopo, solo oceano.
Un qualcosa che ha superato Isis e confratelli.
Tracklist:
1 Ocean Heart
2 They’ll come
3 Moscow river cruises
4 Long road, no home
5 For salvation