Veniamo così travolti da un assalto di metal moderno, con richiami agli americani Lamb Of God e Chimaira, ma non mancano passaggi all’insegna del thrash/death,dove i nostri danno il meglio di se stessi.
Ottimo l’uso delle voci, che passano dal classico growl di stampo Death ad un tono pulito e allo scream tipico del thrash, anche all’interno di un solo pezzo, contribuendo alla varietà del lavoro.
Grande la prova di Jonas Sanders , già dietro le pelli dei veterani Pro-pain, che con il suo drumming aggiunge spessore a tutto il lavoro; azzeccati poi gli intermezzi strumentali che fanno riprendere fiato all’ascoltatore, prima di essere nuovamente travolto dalla furia del combo.
Even If I Die e Native sono i primi brani con una marcia in più, nei quali la band aggiunge al suo metalcore brutale spunti thrash, negli assoli e specialmente nella voce, che ricorda quella di Chuck Billy dei Testament.
Dopo il primo intermezzo melodico, My Own Disease, esplode con la sua andata tipicamente thrash, valorizzata da un riuscito assolo di stampo classico: la title-track, dal piglio metalcore, è ancora un brano sopra le righe, così come Witness The End, ma è l’album nel suo insieme a convincere, grazie al bilanciamento ottimale degli strumenti, dovuto sia all’ottima produzione sia alla preparazione dei musicisti.
Buon lavoro, dunque, per chi non disdegna suoni più moderni: sicuramente degli Age Of Torment ne risentiremo parlare.
Tracklist:
1. Silencio
2. When I Tear Down the Walls
3. Even If I Die
4. Native
5. Interlude 2.1
6. My Own Disease
7. Your Skin Will Burn
8. I, Against
9. Interlude 2.2
10. By My Own Hand
11. Witness the End
12. Il N’y a Pas d’Orchestre
13. Liberate Tuteme Ex Inferis
14. Salvation
Line-up:
Nico – Bass
Jonas Sanders – Drums
Shaun Van Calster – Guitars (lead), Vocals
Giel Devits – Guitars (lead, rhythm), Vocals (backing)
Niko – Vocals