Per i Nerodia, almeno relativamente all’ambito metal nostrano, si può tranquillamente parlare di supergruppo, in quanto i romani vedono tra le loro fila, oltre al vocalist e chitarrista Giulio Serpico Marini, anche Marco Montagna e Ivan Contini dei VII Arcano ed il funambolico David Folchitto, distruttore di pelli in casa Stormlord.
La band pubblica questo Ep tre anni dopo l’esordio su lunga distanza “Heretic Manifesto” e si rende protagonista di un lavoro durissimo ed esaltante, black/thrash perfettamente amalgamato e bilanciato tra scuola scandinava e teutonica, dal sapore old school ma dall’impatto sorprendente.
Inutile girarci intorno, la qualità dei musicisti, altissima, riesce a trasformare le idee in musica con risultati apprezzabili e le song si susseguono per ventuno minuti di metal estremo da standing ovation.
Già dal primo brano, dal titolo Selfsick Madness, il black di scuola Darkthrone amoreggia con il thrash dei Kreator, ed il vocalist, protagonista di una prova maiuscola, pare un Mille Petrozza impossessato dalla fiamma nera, mentre David Folchitto, ormai una certezza nel metal estremo italico e non solo, spazza via vent’anni di batteristi estremi, passando da ritmiche thrash a sfuriate black con una disinvoltura che lascia a bocca aperta.
Stupenda Dead End Procession, con un assolo a metà del pezzo di matrice heavy ed un accordo melodico da brividi; The Birth of the Dragon e Under My Black Wings sono due thrash song d’alta scuola che arrivano prima della cover dei Mercyful Fate, The Uninvited Guest, che chiude l’album e ci ricorda l’amore dei Nerodia per il metal old school europeo.
Una band assolutamente sopra le righe e da tenere d’occhio, in attesa di un auspicabile prossimo full length.
Tracklist:
1. Selfsick Madness
2. Dead End Procession
3. The Birth of the Dragon
4. Under My Black Wings
5. The Uninvited Guest
Line-up:
Giulio Serpico Marini – Vocals, Guitars
Marco Montagna – Guitars, B.Vocals
Ivan Contini – Bass
David Folchitto – Drums