Questo mini-cd degli Overock,nonostante sia composto da soli 4 pezzi è sufficente per poter esprimere un giudizio piuttosto chiaro su di loro,e si tratta di un giudizio decisamente positivo.La band dimostra di saper miscelare con sapienza grinta e dolcezza e di aver già raggiunto un grado di maturità sufficente per poter aspirare al raggiungimento di traguardi piuttosto ambiziosi.Prendiamo,ad esempio,un pezzo come “Acid behaviour”,sono certo che se si trattasse di un brano dei Bloc Party (che ritengo un gruppo di indubbia qualità)sarebbe,senza dubbio,in heavy-rotation su Mtv.Non gli sono da meno gli altri pezzi: “02” dall’incedere decadente ed ammaliante,ma non privo di appeal e grinta e “Generations in a pool of grey” la canzone più lunga fra quelle proposte,in cui un andamento lisergico di pinkfloydiana memoria (ovviamento mi riferisco al periodo barrettiano) viene inframezzato da impennate elettriche degne dei Deftones o dei Muse più ispirati. La voce del cantante sembra ogni tanto cercare ispirazione in quella di Robert Smith e questo,a parere di chi scrive,non è certo un difetto anche se ammetto che questa mia supposizione potrebbe essere dettata dalle note di accompagnamento allegate al cd.Gli Overock mi lasciano quindi la sensazione che,se oppurtunamente supportati,potrebbe essere pronto per loro un futuro assai radioso non solo fra la ristretta cerchia degil “addetti ai lavori”.Certo non saranno proprio originalissimi, ma la loro innata capacità nel comporre brani che restino impressi dal primo ascolto senza ,con ciò scadere nella banalità,li rende pronti per approdi assai lusinghieri e remunerativi.