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Recensione : Joe Bataan – Call My Name

Joe Bataan - Call My Name: Altra grande uscita per la Vampisoul, una delle etichette più cool del momento. Joe Bataan è il più famoso “afrofilippin...

Altra grande uscita per la Vampisoul, una delle etichette più cool del momento. Joe Bataan è il più famoso “afrofilippino” di Spanish Harem, un cantante soul funk di grande successo nell’underground newyorchese.Insomma, un gradito ritorno , firmato da Daniel Callos, che firma tutte le canzoni e produce il lavoro. Funky e soul si uniscono nella title track, la voce di Joe è molto calda e piacevole, una bella scoperta per me, che non ho mai sentito prima questo soulman. Con la successiva “Chick- a – boom “ si entra direttamente nell’atmosfera dei B – movies polizieschi degli anni’70, inseguimenti e bar fumosi tanto per intenderci. Joe rallenta il ritmo con “I’m the fool pt. 1 and 2”, con percussioni latineggianti e voce molto da “lover”.Il quarto episodio dell’album verte su un robusto giro funk, molto coinvolgente. “Secret girl, my superfraud” si avvicina al maestro George “funky dog” Clinton, ovvero funk e stile a tonnellate. Si torna a ballare guancia a guancia con “Ernestine”, con due voci che si incrociano alla ricerca di Ernestine, volata via dal letto di Joe. Segue il brano più latino del cd, “Chevere que che chevere”, latin soul senza mai perdere l’anima funk. Si chiude il ritorno di Joe con “Keep the chance”, un pezzaccio funk che gronda sudore e ritmo. Un gran bel disco di funk e soul, passione e marciapiede, il tutto condito da un’indubbia padronanza dei mezzi. Joe Bataan è planato in mezzo da noi direttamente dagli anni’70, con un carico di stile e la dancehall si riempe.E viene da chiedersi : a quando il primo disco brutto del catalogo Vampisoul? Se continuano così saranno dolori per il mio portafogli..maledetto euro

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