Francesca De Carolis, l’autrice di questo libro fa di mestiere la giornalista. Lavora alla Rai. Lavora in un luogo dove ogni giornalista vorrebbe probabilmente essere o passare almeno. Alla Rai lavora anche da tanto tempo Vincenzo Mollica vero nome tutelare dello spettacolo della televisione nazionale il quale di questo libro scrive una prefazione appassionata.
Luca Flores era invece un pianista jazz, di cui so poco ma del quale sapranno molto di più i lettori che hanno dimestichezza con questo genere di musica. Michelle Bobko cantante e compagna di vita di Luca Flores ce ne racconta un tratto di vita drammatico fino alla sua morte.Si intuisce in sottofondo una relazione tra donne e una forte complicità tra Michelle che elabora il dolore del ricordo e l’autrice che lo traduce in romanzo.Si tratta di una storia d’amore con forti toni drammatici, tra follia, genio e musica riportate con uno stile di prosa che spesso scivola verso il timbro poetico, con piccole frasi, dove poco spazio ha il racconto o la descrizione e tutto si immerge nei paesaggi dell’anima, rischiando l’eccesso, la saturazione. Come se tutto il libro fosse un enorme e ripetuto inizio, un eterno incipit poetico narrativo. Certo la storia raccontata è questa, chiama questo tono, il dramma è evidente dall’inizio, ma forse per questo sarebbe stato necessario estraniarsi di più raccontare un diverso approccio ad una fine che verrà descritta dolorosa come altro non può essere.Per un libro così che merita una colonna sonora, la musica di Luca Flores e la voce di Michelle nella registrazione allegata nel compact disc sono il giusto supporto.