(Hazelwood records 2004) : ascoltando questo disco non potrete fare a meno di muovervi in maniera convulsa, rinnovando il mistero dionisiaco della musica. Questa opera è del 2004 ma sembra fatta negli anni settanta, ritmi funky e soul all’ennesima potenza, come risultato un groove di ferro che porta lontani. King Khan and his Shrines, sono di Berlino, guidati da King Khan già nei rockers canadesi The Spaceshits (un nome un programma), un ragazzo posseduto dal demone del soul e del funky, con una voce caldissima e con grande presenza scenica (Youtube aiuta).
Per tutte le undici tracce si può degustare questo funky soul di rara potenza ed intensità. A volte i dischi di questo genere stufano un pò alla lunga, e raramente si arriva alla fine. Invece King Khan ti stupisce sempre e rimani attaccato alla cassa come ad un libro di Carlotto. Alle perfette percussioni c’è un certo Ron Streeter che ha suonato con sconosciuti come Al Jerraeu, TIna Turner, Curtis Mayfield e Stevie Wonder (sì proprio Stefano Meraviglia). Anche se in ritardo, poiche il disco è del 2004, ci inchiniamo alla superiorità di King Khan e ne diventiamo felicissimi sudditi.
p.s. nel 2007, sempre per Hazelwood records è uscito “What is?!”.
www.myspace.com/kingkhantheshrines
www.hazelwood.de
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