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Recensione : Dufresne – Ampm

Dufresne - Ampm: Tornano! Finalmente dopo due anni da quel clamoroso Lovers, degno seguito del già esplosivo Atlantic, i Dufresne, ritorn...

Tornano! Finalmente dopo due anni da quel clamoroso Lovers, degno seguito del già esplosivo Atlantic, i Dufresne, ritornano! I vicentini abbandonano la Universal per abbracciare la più indipendente Winona Records, liberano la loro vena creativa e registrano AM PM.

Che dire? Keep this party going, primo singolo pubblicato, partendo violenta e aggressiva per poi ipnotizzarci con il suo ritornello ruvido e trasandato, lascia spazio a Hi, society, che mantiene alti i toni sprigionando energia esplosiva.

A Bagliori nel buio, primo pezzo in italiano del disco, il compito di avvolgerci in un manto di vibrazioni più introverse e delicate, mentre While the city sleeps riaccende la fiamma per poi sfumare in AM, il primo breve intermezzo elettronico del disco. La seconda parte dell’album riparte con la rabbia e la schizofrenia frenetica della rapida Omega. Horizon (Driving to the sun) parte in quinta e si lancia a tutta forza contro i nostri timpani per poi lasciar spazio a Galaxy, secondo pezzo in italiano, nuovamente introspettivo ed esistenziale. Hourglass macina aggressività e rancore, mentre PM, seconda pausa elettronica di matrice dubstep ci concede un’attimo di respiro, prima che L’ultimo sole si abbatta su di noi con la sua rabbia e ostinazione viscerale. A concludere Midnight, una dolce chiusura, che con il suo ritornello sonico e spaziale esplode e ci avvolge.

I Dufresne confermano le loro indiscusse abilità musicali. C’è un cambio di direzione rispetto ai lavori precedenti, forse una maggior voglia di sperimentare. L’elettronica si fa spazio e trova piccoli ambiti in cui governare indiscussa, le venature alternative rock si ampliano e delineano con maggior precisione, i toni si fanno un po’ meno nervosi e asciutti. A voler far proprio critiche, però si può obiettare che forse manca la prepotenza dei lavori precedenti, oltre a un’assenza di pezzi da heavy rotation come in passato se ne trovavano (ad esempio quella stella del nord che può esser Alibi party). Insomma, il disco convince, ma sembra che le idee al momento siano un poco confuse e non proprio incisive. Da ascoltare certamente, ma in attesa che i nostri sfornino veramente qualcosa di decisivo.

TRACKLIST:
01. Keep This Party Going
02. Hi, Society
03. Bagliori Nel Buio
04. While The City Sleeps
05. AM
06. Omega
07. Horizon (Driving to the sun)
08. Galaxy
09. Hourglass
10. PM
11. L’ Ultimo Sole
12. Midnight

- Dufresne - Ampm

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