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Recensione : Dangerlies – Zitto E Urla

Questo Ep d’esordio dei DangerLies ci mostra una band sufficientemente esperta ma, comprensibilmente per chi fino a ieri si dedicava alla riproposizione di musica altrui, ancora alla ricerca di una propria identità stilistica

I genovesi DangerLies, dopo anni di intensa attività live nelle relativamente “comode” vesti di cover band, decidono meritoriamente di mettersi in gioco, proponendo composizioni proprie, con la pubblicazione di questo Ep autoprodotto intitolato Zitto e Urla.

Se il background dei nostri, almeno a livello di influenze dichiarate, è costituito da un hard rock che trae linfa dalle origini (Deep Purple, Led Zeppelin), senza disdegnare puntate verso sonorità più robuste e moderne (Guns’n’Roses), in questa prima uscita il genere di riferimento è invece il rock italiano più radicato nella tradizione (Litfiba, Negrita e, soprattutto, Timoria).
Una scelta, questa, che se da un lato può apparire conservativa, dall’altra porta i DangerLies a confrontarsi in un segmento stilistico piuttosto affollato dove la concorrenza è, conseguentemente, altrettanto agguerrita.
In particolare, l’aspetto nel quale i ragazzi liguri rischiano del loro è la stesura di testi integralmente in italiano; ammettiamolo: la stragrande maggioranza di ciò che abbiamo ascoltato in passato e che ascoltiamo oggi, è cantato in inglese ma, se solo provassimo ad approfondirne i contenuti, scopriremmo che molti brani leggendari, composti da artisti “insospettabili”, sono in realtà caratterizzati da liriche tutt’altro che profonde se non addirittura banali.
Il pericolo di non trovare le parole adeguate per esprimere i propri concetti, concedendosi alcune “licenze” linguistiche e cadendo in qualche luogo comune di troppo, in questo caso è sempre dietro l’angolo e gli stessi DangerLies non riescono ad sottrarvisi ma, fortunatamente, quando ciò accade, a venirne penalizzati sono proprio i brani meno convincenti del lotto anche dal punto di vista musicale, nello specifico soprattutto Preda Del Buio e, parzialmente, Chimay.
Detto di ciò che non funziona a pieno regime, in Zitto e Urla tutto sommato i pregi superano i difetti, e ne è la riprova un brano davvero splendido come Vertigini, che porta con sé l’aroma dei Timoria di “Viaggio Senza Vento”; sono degne di nota anche la più ritmata Black Mamba, dotata di un pregevole lavoro chitarristico, e Persa Nel Blues, che tiene fede a livello di atmosfere a quanto dichiarato nel titolo e che mette in evidenza una sentita prestazione vocale da parte del bravo Cex.
Da segnalare anche la buona riuscita di Oltre Il Limite, versione italiana di “Electric Chair”, brano acustico degli Steelheart risalente al 1996.
Questo Ep d’esordio dei DangerLies ci mostra una band sufficientemente esperta ma, comprensibilmente per chi fino a ieri si dedicava alla riproposizione di musica altrui, ancora alla ricerca di una propria identità stilistica; una maggiore cura dei particolari e la ricerca di una strada un po’ meno battuta rispetto a quella intrapresa al momento, potrebbero essere i presupposti giusti dai quali ripartire per realizzare un obiettivo tutt’altro che semplice ma non irraggiungibile.

Tracklist :
1. Intro
2. Black Mamba
3. Vertigini
4. Preda Del Buio
5. Persa Nel Blues
6. Chimay
7. Oltre Il Limite
8. Corri Via

Line-up :
Cex Voce-
Cloud Chitarra-
Waster Chitarra-
Rosko Batteria-
Ste Basso-

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