Già il nuovo lavoro “Portamento” mi entusiasmava più del precedente album d’esordio, dal vivo i giovani (trapiantati) newyorkesi si dimostrano una band matura e con delle ottime prospettive di diventare gruppo da grosse platee.
La formazione live con chitarra supplementare e batteria (non ho capito bene i nomi e i continui cambi di formazione potrebbero solo confodermi), aggiunge più “suono” ai pezzi che nonostante siano molto piacevoli, a volte su disco, sono troppo freddi e privi di sussulti.
Pur tenendo un approccio fonico molto incentrato sui sintetizzatori e basi preformate , la band comunque trasmette calore e coinvolge molto il pubblico.
Jonathan Pierce sembra un mix fra Ian Curtis e un Crooner americano ,ondeggia sul palco mai troppo scomposto e non sbaglia un pezzo, il concerto è un susseguirsi dei migliori pezzi dei due album, e l’amalgama fra i membri della band dopo un lungo tour , si dimostra con un live molto bello, ben suonato, che fa apparire i Drums molto più maturi dell loro età anagrafica.
In definitiva mi aspettavo un live di “chitarrine” per teenager in skinny pant e vans , invece ho dovuto ricredermi e per l’ennesima volta metter da parte i miei pregiudizi su tutto quello che è venuto fuori dopo il 1998.