Non capisco il motivo per il quale,quando si parla di “martiri rock”,il nome di Jeffrey Lee Pierce non venga quasi mai citato?
Troppo poco famoso o trendy? Troppa durata di vita (in fondo è arrivato a quasi quarant’anni)? Causa della morte troppo banale?
Eppure il nostro eroe valeva almeno 3 Kurt Cobain per non dire 10 Amy Winehouse.
Mah,misteri imponderabili di un mondo in disfacimento.
Ma,a giudicare da questo ottimo 7″ de Port of Souls,non sono l’unico (anzi siamo in tanti) a tributare al grande Jeffrey il giusto riconoscimento per quanto di buono ci ha fatto ascoltare nella suo sia pur fugace passaggio in questa valle di lacrime.
Eh già nel 2011,nell’era dell’ I-pad,c’è chi ancora ha voglia di sporcarsi le mani,e non solo quelle,con del sano e rumoroso rock’n’roll,e,non contento di questo,lo riversa sul formato più splendidamente desueto che esista:il buon vecchio 45 giri.
Siano benedetti i gruppi come questo,di loro ce n’è un bisogno che non riesco neanche a quantificare,crescete e moltiplicatevi,e pazienza se ad ascoltarvi saremo i soliti quattro gatti,perchè dentro dischi come questo c’è l’energia e il feeling che nessuna band di rock tv,o spazzatura simile,saprà mai fornirvi.
Tre pazzi in all’incirca dieci minuti,è questo che troverete nei solchi di “…the life and the damage done”,da paura sopratutto la debosciata decadenza di “Skinning little humans”,ma fatene tesoro di musica come questa in giro se ne ascolta davvero poca.
P.S.: Cover art di Simone Lucciola.Chi è Simone Lucciola? Chi è Simone Lucciola??? Ma dove cazzo vivete?
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