Lasortedelcanecheleccalalama ci è piaciuto talmente tanto che ci siamo chiesti: “perchè non intervistare i Merce Vivo e approfondire la questione?”. Qui di seguito l’intervista venuta fuori parlando con Lukasz Mrozinski, voce e chitarra della band.
iye01. Come prima domanda vorremmo chiedervi qual’è stato il motivo che vi ha spinto a fare un disco con solo sette canzoni; è stata una scelta stilistica o una semplice questione economica?
Non parlerei di scelta stilistica legata al numero ma di un’attenta cura nella selezione dei brani che desideravamo arrangiare e registrare in questa occasione. Il numero dei brani o la durata stessa di ogni singola canzone sono il risultato spontaneo del nostro processo creativo.
iye02. Parlando, invece, a livello più generale, come mai una volta i dischi avevano una media di 10-11 canzoni mentre oggi si è scesi a 7-8-9? E’ solo una coincidenza o è colpa della crisi del mercato discografico e del download illegale? Anche voi siete dell’idea che l’album inteso come tale possa rischiare di scomparire?
Ci auguriamo che si tratti solo di una coincidenza. Indubbiamente i costi di produzione/distribuzione di un disco sono aumentati e la crisi generale che i mercati di ogni sorta stanno attraversando, influenza molti aspetti della nostra vita ma il numero dei brani in un album speriamo dipenda solamente da una scelta stilistica dell’artista, per noi in ogni caso è così.
Il “rischio” che l’album stampato/materiale possa scomparire è molto alto ma più che di “rischio” forse è meglio parlare di “progresso delle tecnologie”. Decenni fa discutevano del “rischio” della scomparsa del vinile, poi della mitica cassetta, ecc. ogni cosa nasce per crescere e morire, è il ciclo della vita. Noi siamo decisamente feticisti e il piacere di scartare il nuovo album tanto atteso sarà una rinuncia molto dura. In ogni caso credo che finché i supporti su cui oggi la musica viene stampata saranno prodotti, Merçe Vivo nel suo piccolo non farà scomparire l’album inteso come tale. Stiamo valutando la possibilità di stampare il nostro nuovo album “lasortedelcanecheleccalalama” su vinile e in tiratura limitata.
iye03. I riferimenti letterari nel vostro disco non mancano (da Erri De Luca, direttamente citato nel libretto, ad Alessandro Baricco, tributato in Oceanomare). Quanto hanno influito questi autori nella stesura dell’opera? E’ possibile considerare questo disco come una sorta di concept album? Se si, quale potrebbe essere la sua trama? Come mai la scelta di non inserire i testi?
I riferimenti letterari in questo album fanno da sfondo a trame che non hanno nulla a che fare con gli autori e i testi citati. La scelta del titolo “lasortedelcanecheleccalalama”, ispirato ad un passaggio del romanzo di Erri De Luca “Montedidio”, è un semplice omaggio che racchiude lo spirito dei testi. Lo stesso vale per il brano Oceanomare, che senza togliere nulla al libro di Alessandro Baricco, era la lettura che avevo intrapreso nel periodo in cui abbiamo scritto quella canzone. In tal senso non possiamo definire questo disco come un concept album legato alla letteratura ma indubbiamente tutti i brani sono accomunati dalla presa di coscienza/consapevolezza dei sentimenti.
Abbiamo deciso di non inserire subito i testi nella grafica del disco perché stiamo lavorando ad un book illustrato che verrà distribuito successivamente durante le presentazioni dal vivo e sul nostro sito.
iye04. Abbiamo notato che il disco è stato registrato a Parigi, come mai questa scelta? Cosa avete trovato al di là delle Alpi? Come potreste descrivere la scena musicale francese (se avete i mezzi per poterla descrivere)? Come descrivereste la scena musicale italiana? E’ possibile fare un confronto?
Ciò che contraddistingue il progetto Merçe Vivo è l’evoluzione che ha avuto nel tempo, nato da diverse esperienze anche lontane tra di loro. Abbiamo sempre cercato nuovi stimoli soprattutto nelle collaborazioni e la scelta di incidere questo disco a Parigi deriva dal nostro incontro con il gruppo francesce Frank Williams and The Ghost Dance, fondatori dello studio di registrazione La Fugitive Paris. Cercavamo un ambiente che ci permettesse la piena immersione nell’atmosfera che volevamo ricreare e allontanarci dalla nostra quotidianità per vivere tutti insieme, se pur per un periodo breve, in un ambiente nuovo e lontano da casa. E’ stata un esperienza che ha caratterizzato la nostra metodologia di lavoro e il suono presente nel album.
L’attuale scena musicale francese è molto diversa da quella che ascoltavamo. Artisti come i Noir Desir, Louise Attaque, la scena rock francese, a Parigi fanno parte del passato. La nuova scena ha sonorità etniche, dub, rap. In Italia la moda indie ha creato innumerevoli fenomeni ed etichette, snaturando l’origine di tale termine e filosofia DIY (Do It Yourself), probabilmente, e in alcuni casi sfortunatamente, a causa dello scarso sostegno da parte delle istituzioni la cultura musicale è fortemente influenzata dal mercato anglosassone.
iye05. A parer nostro, il vostro disco ha molto in comune con il rock alternativo italiano di fine anni ’90/inizio anni ’00 (Afterhours, Marlene Kuntz, Estra, Ulan Bator). Vi sentite di poter indossare questo abito o vi sentite stretti in questa descrizione? Come vi descrivereste e a quali band ritenete di essere più legati?
L’abito che veste meglio è sempre quello fatto su misura. E’ un onore essere citati con artisti che fanno parte della storia/cultura della musica italiana ma non amiamo i paragoni.
La musica che scriviamo nasce da innumerevoli influenze slegate da affinità di genere che variano per ogni membro del progetto Merçe Vivo.
iye06. Il vostro disco è uscito per I Dischi Del Minollo, come descrivereste l’esperienza? In riferimento ad un mercato discografico totalmente frammentato e ormai in mano quasi esclusivamente ad etichette indipendenti, qual è il vostro punto di vista? Era meglio quando le etichette erano poche e (forse) veniva effettuata una maggior selezione del materiale da pubblicare o preferite l’attuale situazione, dove esiste un folto sottobosco costituito da infinite voci?
L’esperienza con I DISCHI DEL MINOLLO è un esperienza sincera e trasparente ed è forse ciò che difficilmente s’incontra nell’attuale situazione del mercato discografico indipendente italiano. Il fatto che ci siano infinite voci è un tesoro per chi desidera conoscere, scoprire artisti nuovi, ciò che non va in un numero così elevato di addetti ai lavori sono i numerosi denti marci che s’improvvisano produttori, etichette, manager, intenzionati solamente al proprio profitto e non alla diffusione della cultura musicale. Oggi bisogna fare molta più attenzione agli squali.
iye07. Infine, domanda molto banale, quali sono i vostri programmi futuri?
Attualmente siamo concentrati sulla promozione dell’album appena uscito e ci stiamo impegnando con la collaborazione di Dischi del Minollo a programmare il più alto numero di esibizioni dal vivo in tutta Italia, desiderosi di presentare dal vivo il lavoro svolto in studio.
L’8 febbraio partiremo per una serie di date che ci porteranno a Cassino, Napoli, Pescara, Ortona, Comacchio, Rozzano ed altre che sono in via di definizione.
iye08. Infine, ancora tre domande: qual’è la domanda che avreste voluto trovare e che non vi abbiamo fatto? Come avreste risposto? E poi, banalmente, quali sono i vostri progetti futuri?
La domanda che avremmo voluto trovare? “Possiamo aiutarvi ad organizzare una data?”
Avremmo sicuramente risposto di Si.