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Recensione : Dwdy – Destroy Me

Benché la band dia la sensazione di trovarsi ancora nella fase “work in progress”, offre davvero alcuni spunti geniali che inducono a promuovere i DWDY incoraggiandoli a proseguire sulla strada appena intrapresa.

I DWDY sono un duo francese che esordisce con questo demo intitolato Destroy Me, lavoro che fin dalle premesse, costituite dalle note introduttive inviate dalla Altsphere, non lascia indifferenti.

Infatti i transalpini si autodefiniscono, in sintesi, come l’incontro di due amanti della musica e del cinema stanchi di forme artistiche precostituite; pertanto il loro scopo è quello di guidare l’ascoltatore attraverso un caleidoscopio di emozioni volto ad abbattere le barriere costituite dai generi.
Molte volte abbiamo ascoltato dichiarazioni d’intenti quantomeno ambiziose, rivelatesi poi, alla prova dei fatti, ben poca cosa: i DWDY riescono invece, se non del tutto, almeno in buona parte a raggiungere i loro scopi.
Come si può ben immaginare i due (dei quali si sa poco o nulla) fanno confluire in Destroy Me, costituito da un’unica traccia della durata di venti muniti, tutte le influenze musicali possibili, costruendo il brano effettivamente come una mini colonna sonora integrata da samples cinematografici e parti recitate (presumo dagli stessi musicisti).
Presentato così, questo demo potrebbe far pensare a un caotico calderone sonoro, mentre al contrario l’operazione viene portata a termine con un certo buon gusto e con l’opportuno raziocinio.
Mettendomi alla ricerca di un termine di paragone calzante per descrivere la musica dei DWDY, provate a immaginare un audace mix tra i Devil Doll, scremati della componente sinfonica, e i connazionali Misanthrope, in particolare nelle parti maggiormente orientate al metal; attenzione, la strada per raggiungere i livelli del progetto partorito dal genio di Mr.Doctor o della stessa band di Phillipe Courtois è ancora molto lunga e tortuosa, ma il mood di stampo cinematografico, da una parte, e il desiderio di sperimentare percorsi musicali non convenzionali, dall’altra, sono molto simili.
Come nelle magnifiche suite del maestro italo-sloveno, anche qui troviamo un bel tema portante che ricorre più volte nel corso del brano, così come sono frequenti accelerazioni repentine quanto azzeccate; a livello strumentale c’è sicuramente qualcosa da limare, soprattutto per quanto concerne le parti di chitarra solista, inoltre non sempre le diverse anime musicali si amalgamano alla perfezione.
Personalmente apprezzo molto di più i momenti nei quali i DWDY schiacciano sul pedale dell’acceleratore creando riff rocciosi e di grande spessore, mentre nei frangenti più riflessivi la composizione tende talvolta a indulgere in passaggi di scarsa incisività.
Detto questo, Destroy Me regala diversi momenti interessanti, alternando efficacemente emotività e aggressività e, benché la band dia la sensazione di trovarsi ancora nella fase “work in progress”, offre davvero alcuni spunti geniali che inducono a promuovere i DWDY incoraggiandoli a proseguire sulla strada appena intrapresa.

Track-list :
1. Destroy Me

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