Montezemolo, Della Valle e Punzo. Sullo sfondo Banca Intesa e Corrado Passera. Il meritevole Gianni Dragoni, giornalista del Sole 24 Ore e ospite fisso della trasmissione di Michele Santoro “Servizio pubblico”, ci spiega con chiarezza e con fatti documentati la storia di questi tre signori e il business che li lega: la società Ntv, ovvero il treno Italo, ovvero l’alta velocità tricolore.
Se di Montezemolo e Della Valle si conoscono vita, morte e miracoli (finanziari), Punzo è sicuramente il meno noto del trio. Dragoni supplisce anche a questa nostra mancanza, mostrandoci benissimo la vita e l’ascesa di questo self made man, che ha nel suo curriculum un’accusa di favoreggiamento di associazione per delinquere con la camorra, per l’apertura del Cis a Nola, il suo capolavoro. Il Cis è un immenso centro commerciale e di produzione di tessuti ed altro, che ha incrementato gli affari e i debiti nel corso degli anni. Ma per chi ha animo c’è sempre un Cirino Pomicino che ti aiuta. C’è anche molto altro, ma non voglio rovinarvi le sorprese. Terminate le presentazioni di rito, Dragoni spiega nello specifico l’affare del treno veloce Italo. E’ importante capire il meccanismo che comanda questo business, poiché è il classico affaire italico: investimenti pubblici, imprenditori ambigui, società lussemburghesi e collusioni con la malavita e l’Opus Dei (leggendo le carte dei processi mi fiderei più della camorra che dell’Opus Dei). Insomma un gran casino. Ovviamente la liberalizzazione dell’alta velocità, ministro il buon Bersani, è stata un fatto bipartisan. In Italia le cose si fanno come descrive Dragoni, ed infatti siamo con il culo a terra, poiché il vero male del nostro paese non è tanto la politica, che è piuttosto un mezzo, ma una classe di imprenditori costituita da rapaci. I Benetton, i Colaninno, i Marcegaglia, i Punzo, i Montezemolo, sono brutti figuri che si legano con poteri criminali e non, per raggiungere lo scopo di arraffare tutto, come descritto anche in “Capitani coraggiosi”, il libro di Dragoni sulla vicenda Alitalia. Arraffare è il supremo comandamento tricolore, per poi lasciare lasciare le macerie agli altri. Tanto ci sono le forze dell’ordine che sgomberano i terreni destinati all’alta velocità, i politici che dicono che è un’opera necessaria e poi la grande mangiatoia dei finanziamenti europei e dello Stato italiano, che sono la grande torta da spartirsi.
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