Eric Kandel, premio Nobel per la Medicina nel duemila, ebreo viennese emigrato negli Stati Uniti, ci offre una riflessione sul rapporto tra arte e scienza che si sviluppò agli inizi del XX secolo a Vienna. I fautori di questa congiuntura epocale furono sostanzialmente cinque, Freud, Schnitzler, Schiele, Klimt e Kokoschka.
Tutti questi personaggi hanno in comune la volontà di andare oltre il classicismo e la superficie delle emozioni umane, mostrando le sensazioni e i risvolti, a volte scabrosi, del nostro animo. Questa corrente, chiamata modernismo, assieme alla psichiatria moderna, fiorì nei primi anni del XX secolo a Vienna, operando un cambiamento rivoluzionario.
Freud e Schnitzler, scavarono nell’intimo della psiche, da un lato legando la sessualità all’aggressività attraverso l’intuizione dell’Es, cioè il motore delle nostre pulsioni che scavalca la razionalità guidando le nostre vite, dall’altro facendo parlare in prima persona l’animo femminile (monologo interiore). L’ultimo film di Stanley Kubrik Eyes Wide Shut, ispirato a Doppio Sogno di Arthur Schnitzler, rappresenta bene questo concetto. I 3 pittori si concentrano soprattutto sulla ricerca della verità interiore degli individui, soffermandosi sul loro stato d’animo e su come la pittura può esprimerlo attraverso il corpo. L’arte prima cercava la bellezza, ora cerca la verità. Spesso l’ obiettivo della loro curiosità è l’animo delle donne e il rapporto misterioso ed enigmatico con la propria sessualità, mostrando dopo secoli, immagini di signorine che si masturbano e che, in totale solitudine, esprimono piacere e soddisfazione. Si apre così un mondo nuovo e tutto da esplorare dove l’artista entra nell’inconscio femminile sfatandone segreti e preconcetti.
Se pensiamo alle novità che hanno cambiato il mondo in quegli anni ci rendiamo conto che arte e scienza hanno camminato di pari passo, portando nuove prospettive e forme di pensiero che hanno letteralmente rivoluzionato il nostro modo di pensare. Vienna oggi è la capitale di uno staterello abbastanza anonimo, ma ai primi del novecento l’Austria era un Impero che dominava il cuore dell’Europa, dove artisti e scienziati si incontravano e parlavano delle loro idee e dei loro progetti.
Per chi, come me, ama la pittura senza saperne granchè, questo libro offre spunti e idee interessanti sull’Espressionismo austriaco e sugli sviluppi successivi dell’arte contemporanea. Kandel ci fa capire il passaggio tra la pittura classicista di fine ottocento con le avanguardie del ventesimo secolo, dove vi è una completa rottura con la tradizione che fino ad allora aveva caratterizzato la vita e la società europea. Mi permetto di mettere in chiaro però, che se non ci fosse stato Sigmund Freud, tutto questo non sarebbe esistito, perché è con la nascita della Psicanalisi che l’animo umano viene visto e interpretato con nuove categorie.
Bel testo, sicuramente compatto e ben sviscerato, ma allo stesso tempo divulgativo e scorrevole, nonostante siano cinquecento pagine si legge con facilità, anche e soprattutto per le immagini sempre commentate e descritte in maniera puntuale.