I belgi Grown Below si propongono agli appassionati di post-metal con un secondo album che dovrebbe auspicabilmente incontrarne i favori.
The Other Sigth è infatti un lavoro nel quale è pregevole il bilanciamento tra le parti melodiche e lo sludge, che resta acquattato normalmente negli abissi del songwriting per esplodere in repentine quanto azzeccate sfuriate capaci di trasfigurare in un amen il sound della band.
Se i nomi di riferimento per il genere sono i soliti (e pur una volta non li cito, se qualcuno non sa di chi stiamo parlano tanto meglio per lui, vorrà dire allora che si godrà questo disco senza alcun pregiudizio dovuto ad ingombranti termini di paragone), è vero anche che i Grown Below si spostano talvolta sia su lidi molto più dark e acustici, andando a lambire i migliori Antimatter nella superlativa My Triumph, anche grazie alla voce pulita di Matthijs Vanstaen che a tratti ricorda quella di Mick Moss , sia verso un rock atmosferico avvicinabile ai primi, ottimi, Muse, come accade nella traccia capolavoro Reverie.
Intendiamoci, tali momenti sono soprattutto accenni, da considerarsi più alla stregua di citazioni che non di influenze vere e proprie, specie nel secondo caso, perché in fondo i brani mostrano un’impostazione di base pressochè simile ma ugualmente avvincente, con un avvio tra l’intimista e il riflessivo per l’uso appropriato di strumenti acustici, prima che il placido fiumiciattolo si trasformi in torrente in piena per il fragore e la distorsione degli strumenti elettrici, coadiuvati dall’inasprirsi tra lo screaming ed il growl della voce del bravo Mattijs.
The Other Sight è un disco di grande valore, non solo dal punto di vista musicale ma anche da quello concettuale, trattandosi in tal senso di una sorta di sequel del precedente “The Long Now”; musica colta, ma ugualmente fresca e mai noiosa, grazie alla capacità dei Grown Below nell’ inscenare passaggi dal grande coinvolgimento emotivo, anche quando le partiture si fanno più ruvide.
Da una band proveniente da Anversa era più che lecito aspettarsi che ci venisse regalato un piccolo diamante, e The Other Sight non tradisce le attese.
Tracklist:
1. New Throne
2. My Triumph
3. Valo Etendi
4. Phantoms
5. Reverie
6. Malvarma
Line-up :
Jolan Chen – Bass
Johan Heyrman – Drums
Lennart Vanstaen – Guitars, Keyboards
Matthijs Vanstaen – Vocals, Guitars