Il depressive black metal è probabilmente uno dei sottogeneri che, per le sue caratteristiche peculiari, divide maggiormente gli ascoltatori.
Infatti, se escludiamo alcuni dei nomi più noti del panorama scandinavo i quali, con gli anni e con l’esperienza acquisita hanno sempre più ripulito il suono, spesso con il risultato di smarrire anche buona parte del proprio fascino, chi si cimenta col DSBM è quasi sempre un singolo musicista che dà vita al proprio progetto mettendoci dentro tutta la passione e l’urgenza espressiva tralasciando sovente, del tutto o quasi, aspetti non proprio marginali quali la tecnica strumentale e la qualità della registrazione.
Con sempre maggiore frequenza, così, ci si imbatte in prodotti la cui fruizione è del tutto legata alla capacità del singolo ascoltatore di trascendere gli aspetti formali per concentrarsi esclusivamente sul contenuto, e proprio questa è la discriminante in grado di far apprezzare o meno il genere.
Questo demo d’esordio della one man band brasiliana Funesto è piuttosto emblematico di quanto appena detto: una voce che pare provenire da uno sgabuzzino con la porta chiusa strepita testi, probabilmente in portoghese a giudicare dai titoli dei brani, appoggiandosi alle consuete chitarre ronzanti supportate da una base ritmica dove la batteria, lodevolmente “vera” anziché una fredda drum machine, viene letteralmente percossa badando più all’impatto che non alla resa sonora (ma, in fondo, se un certo Lars Ulrich, con ben altri mezzi economici a disposizione, ha inciso un intero disco – St.Anger – propinandoci un suono tipo fustino di detersivo, di che stiamo a lamentarci ? …)
Un lavoro da bocciare, dunque? Tutt’altro, ed è proprio qui che si innesca quella capacità di superare certe barriere di cui si parlava poc’anzi: Meu Último Dia a livello compositivo è invece un buon esordio, capace di offrire una ventina di minuti di DSBM dai tratti disperati, eccessivo quanto si vuole in certi momenti (il colpo di pistola che pone fine alle sofferenze del protagonista in Sobre Meu Sangue è fin troppo scontato), ma in grado di coinvolgere grazie alla spiccata sensibilità melodica di Sergio França (alias Infernal) .
Se i primi due brani, la title-track e l’appena citata Sobre Meu Sangue, esprimono la parte più cruda e nichilista del lavoro, Caminho Funesto si apre ad atmosfere più ariose consentendo al lavoro della chitarra di lasciar fluire quella malinconia di fondo che viene mantenuta anche nella conclusiva Lembranças de um Passado Obscuro, nonostante i suoi ritmi più tirati la rendano un brano classicamente black metal.
Il demo, inizialmente autoprodotto, è stato successivamente stampato in tiratura limitata e in diversi formati (cassetta, cd, digipack) da alcune piccole etichette specializzate e ciò dimostra come Sergio França non abbia lasciato nulla di intentato per raggiungere più persone possibili con il proprio lavoro: sinonimo di passione, coerenza e di un pizzico di insana follia.
Del resto, a chi potrebbe venire in mente, se non ad uno spirito particolarmente sensibile, di dedicarsi a un genere musicale che descrive la più cupa disperazione ed il male di vivere pur non essendo confinato in una tundra desolata o, per restare in Brasile, in una megalopoli alienante come San Paolo, bensì nella soleggiata e balneare Aracruz ? …
Tracklist:
1. Meu Último Dia
2. Sobre Meu Sangue
3. Caminho Funesto
4. Lembranças de um Passado Obscuro
Line-up :
Infernal – All instruments, Vocals