I siciliani Atelier, formazione composta da Fabio Moschedda, Antonio Randazzo, Andrea Bovelacci, Salvo Rizzuto e Luigi Lutri, debuttano sulla lunga distanza con State Of Grace, disco maturo e raffinato che, proponendo dieci inediti e una cover, si muove su sonorità jazz/soul/pop.
Il delicato pianoforte dell’iniziale State Of Grace, abbinato a un cantato soffuso e coinvolgente, galleggia leggero (crescendo lievemente nel finale) fino alle note dell’altrettanto pacata Sunday’s Night (ritornelli riusciti, morbidi paesaggi di organo e pianoforte) e alla leggera vivacità della sinuosa e calda Tattoo (molto piacevoli gli inserti di clarinetto). Love, più incentrata sulle melodie vocali, accarezza con la sua dolcezza, aprendo al lento e crepuscolare muoversi di Juliet (lievemente più vivace nella conclusione), mentre Last Corner, tra cantato più incisivo e un gradevole tappeto di pianoforte, chitarra acustica e impercettibili colpi di batteria, lascia che a proseguire sia il riflessivo abbracciare di Waiting And Dreaming. Rosa The Red, infine, con percussioni e atmosfere da sole al tramonto, cede spazio al sax di Ismael, alla riuscita (e asciutta) cover di A Whiter Shade Of Pale (Procol Harum) e al brioso chiudere di Emmy Loose.
Se pensate che battezzare il proprio disco d’esordio State Of Grace sia una cosa da arroganti, state certi che ad ascolto finito sarete costretti a cambiare idea. Il motivo è che gli undici brani degli Atelier, sempre impeccabili, orecchiabili e gustosi, vi accompagneranno senza mai lasciar spazio a possibili critiche o cattiverie. La formazione siciliana, avendo bene in mente cosa fare e come fare, centra in pieno il bersaglio.
Tracklist:
01. State Of Grace
02. Sunday’s Night
03. Tattoo
04. Love
05. Juliet
06. Last Corner
07. Waiting And Dreaming
08. Rosa The Red
09. Ismael
10. A Whiter Shade Of Pale
11. Emmy Loose
Line-up:
Fabio Moschedda
Antonio Randazzo
Andrea Bovelacci
Salvo Rizzuto
Luigi Lutri