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Recensione : The Lustmord – Trapped In Purgatory

EP di transizione per la band americana, in attesa di un nuovo album.

I brutali Lustmord, gruppo death metal proveniente da Phoenix (Arizona) e fondati all’inizio del nuovo millennio dal vocalist Anthony Lustmord, con già tre album alle spalle e svariati demo e mini, si ripresentano quest’anno con un nuovo Ep intitolato Trapped In Purgatory.
Il loro death, che sconfina sovente nel brutal e nel black, è un assalto sonoro, un massacro che non lascia prigionieri, prodotto dai tre quarti della band insieme a Michael Beck; il lavoro si sviluppa su ventitrè minuti di Inferno in musica, con la voce di Anthony a spaziare tra growl cavernosi a tipici scream gore/black, assecondando la vena distruttrice dei musicisti coinvolti, in pratica brutal death americano che patteggia con influenze black old school.
Da sottolineare la buona prova del chitarrista Ivan Schone, che in tutto questo delirio piazza assoli taglienti e melodici; la sezione ritmica, un martello pneumatico impazzito, distrugge tutto quello che incontra sul suo cammino, sicchè il lavoro risulta uno scontro frontale senza tregua.
I momenti migliori dell’Ep sono le due song nelle quali i tempi rallentano, ovvero la bellissima e conclusiva In One-Hundred Years, dove fanno capolino atmosfere death di scuola europea al limite del doom, e Zombie Disease, uscita già come singolo nel 2011.
Un lavoro di transizione aspettando il nuovo album e prodotto, quindi, assolutamente only for fans.

Tracklist:
1. Trapped in Purgatory
2. They Call to Me
3. Blood Flows Red
4. Zombie Disease
5. Shadows of the Sun
6. In One-hundred Years

Line-up:
Josh Simon – Bass
Dan Beck – Drums
Michael Perkins – Guitars
Anthony Lustmord – Vocals

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