Disco solista del componente più scomposto della Casa degli Specchi, quelle maniche di beline recensiti lo scorso anno.
Antonov rappa in distonia, da una parola ne nascono mille, germogliano sinapsi ed immagini nei nostri neuroni.
In questo disco prende vita il logos, diventa potenza la volontà di Alex di raccontare. Le sue immagini non sono senza senso, sono collegamenti che vivono non solo nella sua testa.
E’ un flusso di coscienza, un “Ulisse” del rap, nel quale la lingua italiana è usata in tutta la sua straordinaria potenza.
Il sogno di Antonov è di abbattere barriere, come fare rap campionando i Pink Floyd in A.D. Singapore, è il non limitarsi ad un semplice bling bling, o solo il cantare sopra ad una base per quanto buona essa sia.
Qui ci si spinge lontano, si parte dal rap e non si arriva, perché la conclusione del sogno dicotomico di Alex è dentro ognuno di noi.
Another Antonovvi’s Dichotomic Dream ha vari livelli di lettura, e tutti interessanti. Non giudicatelo attraverso canoni come noia o ballabilità, questa è pittura situazionanista in movimento, l’assurdità di certe situazioni, la pochezza della nostra vita.
Le basi, ma parlerei più di musica tout court, sono ottime, e Alex è un animale unico.
Io penso che da una valle ligure vicina al confine del Front … ehm volevo dire Francia, è cominciato qualcosa di grosso con la Casa degli Specchi, che sta continuando con Alex Antonov.
Vero disagio in rap, e non è che dovete sentirvi a vostro agio, anzi.
Tracklist:
1. Gasolone Dreams (prod. Erma)
2. DuemilaJumbo (prod. Smooth Beats)
3. Sindrome Post Parto (prod. Erma)
4. A.D. Singapore feat. Roggy Luciano (prod. Erma)
5. Pagina 229 (prod. Roggy Luciano)
6. Omega 3 (prod. Dalo)
7. Cesio (prod. Vest’O Beats)
8. Aerosol Art (prod. Erma)
9. Desmond Wolfe feat. Masked Acèphale (prod. Bijesterveld)
10. Dicotomia (prod. Erma)
11. Onnivori feat. Naesh, Jus-T & X-Jobba (prod. Amministratore)
12. Wizard Of Oz (prod. Vest’O Beats)
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