iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : C.o.a.g. – Sociopath

Un piacere inteso e veloce, come una scarica di pura adrenalina.

Ancora una gragnuola di colpi a base di grindcore è quella che ci viene proposta dalla Kaotoxin dopo i Miserable Failure: questa volta il lavoro da prendere in esame è Sociopath dei C.O.A.G.

In realtà, più che “dei C.O.A.G.” andrebbe scritto “di C.O.A.G.”, visto che, caso piuttosto anomalo per il genere, dietro a questo monicker si cela un solo musicista, il belga Déhà, conosciuto soprattutto (e qui l’anomalia raddoppia) per i suo ottimi progetti funeral doom come gli Slow e i Deos, questi ultimi in coabitazione con un altro “workaholic” del metal come Daniel Neagoe, visto all’opera di recente con i magnifici Eye Of Solitude (guarda caso, usciti anch’essi per la Kaotoxin, e in qualche modo qui il cerchio si chiude).
Chi ha ascoltato i lavori citati non deve sorprendersi, quindi, dell’abilità che dimostra Déhà nel cimentarsi in qualcosa che si trova esattamente agli antipodi per stile ed attitudine al doom estremo, perché la peculiarità dei migliori musicisti è proprio quella di risultare credibili quale che sia il genere proposto; infatti, il nostro mostra di sapersi districare in maniera eccellente anche in questo frangente, quando si trova a dover gestire sfuriate dalla velocità parossistica che il più della volte non raggiungono nemmeno il minuto di durata.
Il sociopatico evocato nel titolo del lavoro è ben rappresentato da questo missile sparato a trecento all’ora nelle nostre orecchie, e il fatto che il tutto duri più o meno quanto la parte introduttiva dei brani composti da Déhà con gli Slow non costituisce affatto un problema, anzi, tutto sommato è forse meglio così, visto che un ascolto più prolungato di questo tipo di sound potrebbe avere effetti collaterali devastanti che includono, tra gli altri, la frattura del rachide cervicale e la voglia insopprimibile di uscire di casa e prendere a mazzate una a caso delle tante “squallide figure che attraversano il paese”.
Non vi sto certo a raccontare i brani, intitolati semplicemente come la loro progressione numerica in scaletta, aggiungo solo che l’unica traccia strutturata in maniera pressochè normale, dando all’ascoltatore una minima possibilità di familiarizzare con i suoi contenuti, è non a caso una cover degli Hatebreed, Defeatist, posta in chiusura dell’Ep.
Un piacere inteso e veloce, come una scarica di pura adrenalina.

Tracklist:
01. I
02. II
03. III
04. IV
05. V
06. VI
07. VII
08. VIII
09. IX
10. X
11. XI
12. XII
13. XIII
14. XIV
15. Defeatist

Line-up :
Déhà – Vocals, All Instruments

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP