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Recensione : Bodyfarm – The Couming Scourge

Il death dei Bodyfarm, pur rientrando come già a pieno titolo nel solco della tradizione, si mostra più aperto e quindi più coinvolgente rispetto a diverse uscite dello stesso tenore che si sono succedute negli ultimi tempi.

Per gli olandesi Bodyfarm è giunto il momento di dare un seguito al full-length d’esordio uscito poco più di un anno fa.

“Malevolence” mostrava una band dedita a un death di stampo classico, con diversi naturali rimandi alla scuola olandese e a quella statunitense (con un’emblematica cover dei Masssacre e Kam Lee come ospite alla voce).
The Coming Scourge, pur arrivando a breve distanza presenta alcuni elementi di novità nel sound dei ragazzi di Amersfoort, anche se non va sicuramente a stravolgere la solida impronta che li ha contraddistinti fino ad oggi: intanto affiora qualche momento melodico in più, in grado di conferire una maggiore riconoscibilità ai brani, come accade soprattutto nell’opener Unbroken , dotata di un refrain ben memorizzabile, e lo stesso si può dire anche per la title-track, cavalcata dalle sfumature a tratti epiche, sulla scia degli Amon Amarth.
Anche l’arpeggio chitarristico dell’intermezzo strumentale strumemtale Eden’s Destruction, che viene piazzato ad arte per introdurre l’ottima The Well Of Decay, dimostra che la band è capace di concedersi anche atiimi di elegiaca riflessione.
Decisamente più efficaci sia quando rallentano l’andatura, come nella prima parte di The Frozen’s Hall oppure quando le linee melodiche prendono il sopravvento , i Bodyfarm incidono un po’ meno quando si lasciano andare a sfuriate dal grande impatto ritmico ma piuttosto scontate.
In ogni caso appare ragguardevole la chiusura di The Coming Scourge affidata prima a un brano dall’andamento piuttosto vario come The Siege Of The Mind (con un pregevole assolo di chitarra) e infine all’omaggio nei confronti dei Bathory con la cover di Enter The Eternal Fire, ottimamente eseguita e che si rivela indicativa di un’accresciuta propensione a sonorità maggiormente epiche .
Il death dei Bodyfarm pur rientrando, come già detto, a pieno titolo nel solco della tradizione, si mostra più aperto e quindi più coinvolgente rispetto a diverse uscite dello stesso tenore che si sono succedute negli ultimi tempi.
Il quartetto dei Paesi Bassi si attesta così in una posizione di rincalzo rispetto ai grandi nomi del genere, dimostrando però di avere i numeri per provare a compiere un ulteriore salto; The Coming Scourge è in ogni caso un disco riuscito e ben lungi dall’essere deludente.

Tracklist:
1. Unbroken
2. Frontline Massacre
3. Vortex of Terror
4. The Coming Scourge
5. Eden’s Destruction
6. The Well of Decay
7. The Frozen Halls
8. Der Landkreuzer
9. The Siege of the Mind
10. Enter the Eternal Fire (Bathory cover)
Line-up :
Mathieu Westerveld – Bass
Quint Meerbeek – Drums
Bram Hilhorst – Guitars
Thomas Wouters – Vocals, Guitars

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