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Recensione : Interstatic – Arise

Un ritorno con i fiocchi

Dopo “Anthem” del 2011 e “Interstatic” del 2012, Roy Powell, Jacob Young e Jarle Vespestad ritornano, ancora una volta per Rare Noise Records, con i nove brani di Arise. Il nuovo lavoro, sempre giocato su batteria, chitarra e organo hammond, si rivela molto più caldo e intenso rispetto ai precedenti, coinvolgendo con la sua miscela di jazz/blues/prog.

Doozy Mugwump Blues, tra grasse note di basso, chitarra sinuosa e organo a creare ampi paesaggi, introduce l’intricato disorientare dell’ipnotica Caerbannog e il tappeto ritmico (dove chitarra e organo si inseguono, si sfogano e ragionano) di Alpha Dog.
Iwato, invece, appoggiandosi alle note di organo, lascia che a prendere le redini del discorso siano chitarra e batteria, mentre l’hard rock/blues di Frank’ll Fix It, con la sei corde pronta ad impadronirsi di tutta la parte centrale, lascia che a proseguire siano il lento galleggiare di In The Beginning e le influenze al sapor di Led Zeppelin di Alexa.
Il delicato muoversi di Wonderfall, infine, apre al polveroso e notturno chiudere di Doozy (Reprise).

Con questo terzo lavoro, gli Interstatic riescono ad eliminare i problemi di freddezza e impersonalità che affliggevano il precedente disco. I nove brani proposti, infatti, pur non rinunciando a tecnica e complessità, spesso si dimostrano caldi, coinvolgenti e intriganti. Un ritorno con i fiocchi.

Tracklist:
01. Doozy Mugwump Blues
02. Caerbannog
03. Alpha Dog
04. Iwato
05. Frank’ll Fix It
06. In The Beginning
07. Alexa
08. Wonderfall
09. Doozy (Reprise)

Line-up:
Roy Powell
Jacob Young
Jarle Vespestad

INTERSTATIC – Facebook

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