Braid, Rainer Maria, American Football, Pele, Owen, Saturday Looks Good to Me, Minus the Bear, Japandroids, Joan of Arc, of Montreal, Architecture in Helsinki.
No, non è la formazione della Germania campione del mondo 2014 ma una selezione incompleta e affrettata dei miei gruppi preferiti su catalogo Polivynil.
Inevitabile una certa eccitazione quando mi trovo tra le mani l’EP di debutto dei White Reaper, marcato Polyvinil records, etichetta dal goloso catalogo di indie rock americano declinato in vari sottogeneri ma sempre aggiornato, di alto livello e di una certa “eleganza”, se cosi si può definire un certo tipo di suono attento ai dettagli anche nelle più luride e sudate cantine e sale da concerti.
Ammesso che i White Reaper non entreranno nella mia formazione Polyvinil ideale, c’è però una serie di elementi a loro favore:
1) è il disco ideale per un lunedì mattina , scaccia via i postumi del weekend e/o l’accidia delle prime ore davanti a un computer in ufficio
2) è un power pop senza data eppure attuale, sa navigare alla perfezione tra gli altri ascolti “cool” del momento e del catalogo, senza dimenticarsi di strizzare l’occhio a un certo sound più garage, Queers, Screeching Weasel, primi Alkaline Trio
3) i White Reaper sono tre, di cui due gemelli. Sintetico, semplice, chiaro, eppur rumoroso
4) 6 sono i pezzi con un impatto costantemente alto e carico, eppure diversi e ognuno con una propria struttura e storia.
5) è disco ideale anche per un venerdì sera, mentre sgommate con il cinquantino truccato verso la prima birra
A presto, si spera, per un disco intero o un tour europeo
Tracklist:
1. Cool
2. Funn
3. Half Bad
4. She Wants to
5. Conspirator
6. Ohh (Yeah)
Line-up:
Tony Esposito
Nick Wilkerson
Sam Wilkerson