iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Colosus – Blestem

Pur asservito ai ritmi del black, "Blestem" è intriso della stessa carica di dolore e disperazione che caratterizzava “Canto III” e “Doliu”,

Blestem viene presentato come il disco d’esordio del solo project di Khrudd, batterista dei blacksters britannici Sidious …

Senonché, una serie di indizi rivelatori (i titoli dell’album e dei brani in rumeno e l’appartenenza alla scuderia Kaotoxin) finiscono ben presto per svelare la reale identità di questo musicista, che altri non è se non Daniel Neagoe, ovvero uno dei responsabili di alcuni dei migliori dischi usciti in ambito doom negli ultimi tempi, a partire dagli Eye Of Solitude, passando per il supergruppo Clouds, per arrivare ai Deos, in comproprietà con quell’altro geniaccio di nome Déhà.

Colosus, quindi, è il mezzo con il quale Daniel si cimenta in un genere definibile come depressive- black-ambient, nel quale, inevitabilmente, la sua impronta musicale si rivela senza mezzi termini.
Pur asservito ai ritmi del black, un brano magnifico come Mormant, è intriso della stessa carica di disperazione che caratterizzava “Canto III” o “Doliu”, e chi si è fatto ammaliare da questi due eccezionali album non farà fatica ad entrare in sintonia con il lavoro; le tentazioni ambient-sperimentali si trasformano in passaggi interlocutori disseminati tra i brani portanti: talvolta racchiuse in un’unica traccia come nell’opener Desertaciune, in Blestem (in rumeno, maledizione) dove Daniel/Khrudd sfoga urlando come un ossesso tutta la sua dolorosa rabbia, in altri casi inserendole a meta di un brano (la già citata Mormant, La Apus) o in apertura (Dorinta e Pustiu).
Inutile dire che le parti migliori del disco sono in effetti quelle in cui il gusto non comune nel comporre linee melodiche struggenti, seppur compresse dal blast beat e da uno screaming feroce, delineano l’andamento dei brani, come avviene nelle splendide Dorinta, Intuneric, La Apus (che vede il determinate aiuto del sodale Dehà) e Pustiu.
Discorso a parte merita la riproposizione di Red Snow dei Coldworld, one man band tedesca dedita al black ambient, capace di dare alle stampe, nello scorso decennio, un ep ed un full-length di spessore enorme ma ignorati dai più; non da Daniel, che si rivela quindi non solo un grande musicista ma anche un conoscitore a 360° della musica che ama: il brano coverizzato non perde un’oncia del proprio pathos dimostrandosi esemplificativo delle coordinate stilistiche perseguite in un progetto come Colosus, che, peraltro, in certi momenti riesce a ricondurre persino alla plumbea espressività di una band storica quali i Lunar Aurora.
Con i dischi usciti a nome Eye Of Solitude, Clouds e Deos, il musicista rumeno si assesta indubbiamente almeno un gradino sopra rispetto a quanto mostrato con Blestem, ma collocarsi ad un passo dall’empireo non è affatto un risultato da poco, penso che ne converrà anche lui ….

Tracklist:
1. Desertaciune
2. Mormant
3. Intuneric
4. Blestem
5. Dorinta
6. La Apus
7. Red Snow
8. Pustiu

Line-up:
Khrudd – Vocals, All Instruments

COLOSUS – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP