Splendido demo d’esordio per il giovane musicista ucraino Dmytro Pryymak, alle prese con un death-doom di qualità sorprendente.
Il primo passo del solo project Kvity Znedolenykh Berehiv presenta due lunghe tracce che, in circa venti minuti totali di ascolto, mettono in mostra una maturità compositiva già ampiamente sufficiente per cominciare a programmare un lavoro dalla durata ben più consistente.
Non che questi due brani siano insufficienti per capire di quale pasta sia fatto il bravo Dmytro, anzi, è proprio per la bontà del suo lavoro che si rimpiange il fatto di non poter ascoltare qualche minuto in più di buona musica.
Il death-doom proposto in Za Nebokray Mriy mostra umori che oscillano dal drammatico (le improvvise aperture melodiche della prima traccia) al decadente (il pianoforte che tratteggia buona parte del secondo brano), anche se è l’intero demo ad essere intriso di atmosfere dolenti, talvolta disperate quando il growl del musicista di Kiev aumenta di intensità e contestualmente rende tangibile un senso di incombente tragedia.
I riferimenti ai quali Dmytro non si può sottrarre sono, ovviamente, quelli consueti del genere a livello europeo, arricchiti da quel senso di funesta solennità che è tratto tipico della scuola ex-sovietica.
Un’ottima presentazione per un progetto che, peraltro, non risente neppure più di tanto della sua connotazione solista, meritando senza alcun dubbio una promozione con lode.
Tracklist:
1. У обіймах (Тихі води) / In Embrace (Quiet Waters)
2. Якби зорі… / If the Stars…
Line-up:
Dmytro Pryymak – Vocals, All Instruments