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Recensione : Jupiter Lion – Brighter

I nostri tre viaggiatori cosmici sono sempre su binari galattici con la loro fantastica sintesi di psichedelia, krautrock, post punk, jazz e pre-techno alla Kraftwerk.

Torna il cosmico trio valenciano dopo l’ottimo esordio omonimo del 2012.

I nostri tre viaggiatori cosmici sono sempre su binari galattici con la loro fantastica sintesi di psichedelia, krautrock, post punk, jazz e pre-techno alla Kraftwerk; in questo disco ci sono davvero moltissime cose che vengono proposte tutte in maniera personale ed originale.
Già nel precedente disco si poteva capire che i Jupiter Lion avessero qualcosa di più, e con questo disco lo confermano prepotentemente, ma Brighter è maggiormente psichedelico e krautrock, molto vicino alle migliori cose del genere.
Le composizioni sono elaborate ed ipnotiche, le note si accavallano mentre salgono verso il cielo in spirali di fumo.
I Jupiter Lion sono ottimi su disco, ma il loro meglio lo espongono dal vivo, come l’incendiario concerto al Primavera Sound di quest’anno.
Come già scritto per il disco precedente, non ci si può annoiare nel sentire questo gruppo, che è davvero sottovalutato, almeno fuori dai confini della penisola iberica: questa è una psichedelia arricchita e migliorata, ulteriormente rivisitata dal gusto personale di tre grandi musicisti.
Grande cura c’è stata anche per la produzione del disco, registrato e prodotto da Pablo Peirò.

Tracklist:
1. Brighter
2. Your God Is Human
3. Delpasse Effect
4. Doppelganger
5. Walking In Circles
6. The Golden Emperor
7. Ashes
8. Lost Cannibal

Line-Up:
Jose Guerrero – Basso e Voce.
Sais – Tastiera e Synth
Gonzo In Vegas – Batteria

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