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Recensione : Sycamore Age – Perfect Laughter

Un disco elaborato e affascinante che potrebbe riuscire a trascinare nel mondo della sperimentazione anche l'ascoltatore più refrattario

Sycamore Age – Perfect Laughter

Passato quasi un anno dall’ep “#1 Remixes/Reworks”, gli aretini Sycamore Age (Francesco Chimenti, Davide Andreoni, Stefano Santoni, Giovanni Ferretti, Franco Pratesi, Samuel Angus McGehee) ritornano con quello che è, a tutti gli effetti, il loro secondo album lungo. Il disco, Perfect Laughter, pubblicato da Santeria e Woodworm, si compone di undici interessanti brani che, pur allontanandosi su territori di difficile catalogazione, riescono a risultare vicini grazie alla sempre presente vena pop che li caratterizza.

Il pulsare giocoso e festante della folle 7, sprofondando sempre più sotto densi e corposi strati di rumore, ruota in testa fino a disorientare, aprendo all’evolvere, introdotto da delicate note di pianoforte, dell’emotiva e pacata Noise Of Falls.
Dalia, nonostante affondi le radici in territori ben più scuri e spigolosi, riesce a mantenere uno spirito abbastanza spensierato grazie al cantato leggero che attraversa chitarroni e tetri strumenti a fiato, mentre la morbidezza apparente di Drizzling Sand, nascondendo un cuore industrial, cede spazio ai leggeri fantasmi che aleggiano alle spalle di Frowning Days, Odd Nights e al crescere, leggermente più ordinato e composto dell’ariosa The Womb Of Nowhere.
La breve, ma difficile da non notare (merito della grande forza sonora), Diorama, invece, lascia che a seguire siano il morbido accarezzare di voce e pianoforte di Behind The Sun e alla melodia, schiacciata da lamiere percosse, di Cheap Chores.
In The Blink OF An Eye, infine, insinuandosi in testa con il suo piglio leggermente incalzante e misterioso, ipnotizza con l’ossessività degli strumenti a fiato, prima di spegnersi nelle note della conclusiva e sempre più stratificata Monkey Mountain.

Con questo secondo lavoro i Sycamore Age si confermano senza ombra di dubbio come una delle formazioni più eccentriche e bizzarre d’Italia. Il sound proposto, infatti, partendo da un animo puramente pop, devia ogni volta che può, dando vita a canzoni che, contemporaneamente, avvicinano e allontanano l’ascoltatore, in un tira e molla costante. Un disco elaborato e affascinante che potrebbe riuscire a trascinare nel mondo della sperimentazione anche l’ascoltatore più refrattario.

Tracklist:
01. 7
02. Noise Of Falls
03. Dalia
04. Drizzling Sand
05. Frowning Days, Odd Nights
06. The Womb Of Nowhere
07. Diorama
08. Behind The Sun
09. Cheap Chores
10. In The Blink Of An Eye
11. Monkey Mountain

Line-up:
Francesco Chimenti
Davide Andreoni
Stefano Santoni
Giovanni Ferretti
Franco Pratesi
Samuel Angus McGehee

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