I bresciani Don Turbolento (Dario Bertolotti e Giovanni Battagliola), duo elettro rock con ormai dieci anni di attività alle spalle (due album e un paio di ep pubblicati), ritornano sulle scene con il sound soffocante, duro e claustrofobico di Poli Woks, disco composto da dieci brani e incentrato sul tema del male e sull’innata capacità dell’uomo di generare dolore.
Il ritmo quadrato di Nails In My Throat, accompagnato da melodie avvolgenti che puntano sull’orecchiabilità e sull’emotività, trascina tra le grinfie della torrida e sinuosa The Hunchback (echi di Nine Inch Nails facili da individuare) e getta in pasto al marciare ostinato e inarrestabile della dura Like Morphine.
Il piglio incisivo e opprimente della successiva Back In(to) The Void, soffocando con il suo compresso suono di synth, taglia l’aria con violenza, mentre No Light No Sound, per certi versi più cerebrale e complessa, introduce l’improbabile (ma convincente) amalgama di forza e leggerezza di Null.
I quasi dieci minuti di What It Takes, invece, trasportando su lontane costellazioni elettroniche, trae linfa vitale dall’inquietudine insegnata dai The Cure, lasciando che a chiudere siano il tiro in stile “primi Rammstein” di Step Off, il lieve malessere della disorientante Toom Doom e l’emotività vestita di nero della crescente e sempre più stringente Decay.
I dieci brani proposti dai Don Turbolento, pur riprendendo la lezione impartita da storiche band new wave/industrial/elettro rock, riescono a dimostrare di avere una propria e specifica personalità. Grazie a questa qualità, unita al fatto che i pezzi sono tutti ben costruiti e decisamente validi dal punto di vista compositivo (sia melodie, che testi, che concept complessivo), non si può non affermare che questo terzo disco dei Don Turbolento sia assolutamente degno di nota. Un album da ascoltare.
Tracklist:
01. Nails In My Throat
02. The Hunchback
03. Like Morphine
04. Back In(to) The Void
05. No Light No Sound
06. Null
07. What It Takes
08. Step Off
09. Toom Doom
10. Decay
Line-up::
Dario Bertolotti
Giovanni Battagliola