I portoghesi Paus, supergruppo composto da Helio Morais, Fabio Jevelim, Joaquim Albergaria e Makoto Yagyu, approdano in Italia ed Europa con Clarao (loro disco di debutto, già pubblicato in madrepatria nel 2011) grazie alla spagnola El Segell Del Primavera (etichetta discografica strettamente legata al Primavera Sound Festival). Il disco, fortemente incentrato sulla componente ritmica (le batterie in gioco sono due), si compone di dieci brani facilmente inquadrabili nella categoria math rock “stile Battles”.
L’ipnotica melodia di Corta Vazas, accompagnata da cerebrali intrecci ritmici, incalza con l’inserirsi di tastiere e con il procedere corposo di basso, aprendo al vibrafono di Pontimola (quasi destinato a scomparire tra urla ed elettronica spigolosa) e al teso coinvolgere dell’avvolgente ed energica Bandeira Branca.
Il ribollire di No, accompagnato dalla leggerezza delle tastiere e dalla violenza di basso e chitarra, si scioglie nelle atmosfere stellari della più pacata e delicata Ambiente De Trabalho, mentre Primeira, lasciando senza fiato e affascinando completamente con il suo spirito denso di mistero, lascia che a proseguire siano la freschezza stralunata di Cume e quel rompicapo sonoro che è Cauda Turca.
Negro, infine, scura e aggressiva, graffia l’aria con la forza della doppia batteria, cedendo all’intricata Clarao il compito di chiudere.
Con questo debutto i Paus, sorta di Battles minori, si rivelano una interessante band da seguire e ascoltare. I dieci brani presentati, infatti, pur dando l’impressione di essere figli di altro, si rivelano personali e convincenti, lasciandosi ascoltare e riascoltare. Manca quel pizzico di follia geniale che possa rendere il tutto memorabile, ma poco importa, la tecnica e le idee mostrate fanno sì che questo disco sia comunque difficile da non notare.
Tracklist:
01. Corta Vazas
02. Pontimola
03. Bandeira Branca
04. No
05. Ambiente De Trabalho
06. Primeira
07. Cume
08. Cauda Turca
09. Negro
10. Clarao
Line-up:
Helio Morais
Fabio Jevelim
Joaquim Albergaria
Makoto Yagyu