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Recensione : Drakkar – Run With The Wolf

"Run With The Wolf" conferma l'assoluta eccellenza di questa band.

Tornano in pompa magna gli alfieri del power metal nazionale, i Drakkar con questo bellissimo lavoro, il quinto di una discografia iniziata a metà degli anni novanta, nel pieno del ritorno in auge dei suoni classici, specialmente in Germania e Svezia con Gamma Ray, Grave Digger e Stratovarius.

In Italia non è che si scherzasse, visto che oltre alla band di Dario Beretta, trovavamo anche Domine, Rhapsody e Labyrinth ed i più prog oriented, ma ugualmente grandiosi, Eldritch.
Delle band in questione i Drakkar furono quelli più orientati al power metal teutonico: il loro sound aggressivo, veloce ed epico si spogliava delle sinfonie cinematografiche dei Rhapsody, dell’eleganza neoclassica dei Labyrinth e, senza guardare dall’altra parte dell’oceano e all’US Metal come la band di Enrico Paoli, valicava le Alpi e si alleava con le truppe d’assalto made in Germany.
Tre album ottimi tra il 1998 e il 2002 sotto la Dragonheart Records, ed un silenzio durato dieci anni, intervallato solo dall’ep “Classified” del 2007, fecero temere il peggio, finché nel 2012 si torna a parlare della band lombarda con il precedente e riuscito ritorno “When Lightning Strikes”, uscito per la My Kingdom di Francesco Palumbo.
Il nuovo album corre col lupo, come da titolo, una fiera power metal finalmente libera di esprimersi come meglio non poteva con dieci brani votati al metallo, ottimamente prodotti e di una bellezza disarmante, impreziositi per di più da una manciata di ospiti storici della scena metal nazionale come Olaf Thorsen (Labyrinth, Vision Divine) che, con la voce di Terence Holler degli Eldritch a duettare con Dave Dell’Orto, rendono la già devastante Gods Of Thunder un piccolo gioiello, e Mattia Stancioiu (ex Labirynth) alle pelli sul debordante power teutonico di Watcher On The Wall.
Quello che a tutti gli effetti è l’album più riuscito ed esaltante della band lombarda, ha nella durezza del sound, aggressivo e a tratti al limite del thrash, e nell’ottima vena nel songwriting, i suoi punti di forza; una raccolta di brani trascinanti, senza perdere un colpo, sia quando il suono viene arricchito di parti orchestrali, sia quando la band parte alla velocità della luce e ci regala cavalcate di metallo roccioso ed epico, garantendo un impatto che sarà massiccio anche in sede live.
Chorus e refrain dall’appeal altissimo poggiati su ottime parti di tastiere sinfoniche e sommati ad una selvaggia voglia di far male, rendono canzoni come la title track, Ride The Storm, Burning, Gods Of Thunder e l’epicissima Call Of The Dragonblood, oltre ai brani citati in precedenza, un salto nel miglior power sentito ultimamente, a conferma dell’assoluta eccellenza di questa nuova rinascita della band.
I Drakkar non ci fanno mancare nulla e per l’occasione registrano con la formazione attuale anche cinque vecchi brani inclusi in un bonus cd, dove appare in veste di ospite la soprano Paola Correale su Galadriel Song, bellissimo brano dall’ album “Razorblade God” del 2002.
Assolutamente da non lasciarsi sfuggire, Run With The Wolf conferma la buona vena delle band nazionali, sia quelle storiche come la band lombarda, sia le nuove leve che riempiono le fila delle truppe metal made in Italy.

Tracklist:
Disc 1 – Run With The Wolf
1. Rise of the Dark Lords
2. Under the Banners of War
3. Run with the Wolf
4. Watcher on the Wall
5. Ride the Storm
6. Burning
7. Southern Cross
8. Gods of Thunder
9. Invincible
10. Call of the Dragonblood

Disc 2 – Coming From The Past
1. Coming from the Past
2. Dragonheart
3. Eridan Falls
4. Pure of Heart
5. Galadriel’ Song (orchestral)

Line-up:
Dario Beretta – Guitar
Dave Dell’Orto- Vocals
Simone Cappato – Bass
Paolo Pirola – Drums
Emanuele Laghi- Keys

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