iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Giuseppe Marotta – Sfrattati

Nel libro l'autore descrive molto bene il suo lavoro di ufficiale giudiziario, anche grazie ad una scrittura molto fluente e scorrevole, quasi fisica e piena, che ci fa stare vicino a lui durante gli sfratti e i pignoramenti.

Giuseppe Marotta, l’io narrante di questo libro, è un ufficiale giudiziario che riscuote i debiti e libera le case dagli abitanti morosi od abusivi.

Marotta scrive della sua professione, diventata ormai familiare a molti, troppi italiani.
Giuseppe è un ragazzo che aveva molti sogni in tasca, ma dato che la sorte è matrigna si è trovato a fare concorsi pubblici ed è diventato un ufficiale giudiziario.
Nel libro l’autore descrive molto bene il suo lavoro, anche grazie ad una scrittura molto fluente e scorrevole, quasi fisica e piena, che ci fa stare vicino a lui durante gli sfratti e i pignoramenti.
Il libro parla di cose davvero spiacevoli, che fino a qualche tempo fa credevamo molto lontane da noi, ed invece con questa crisi ci sono molto vicine se non prossime.
Ho un’opinione personale molto ben definita sugli ufficiali giudiziari, ma questo libro è stata una lettura molto importante poiché mi ha fatto entrare nella testa di colui che spesso ho visto come un avversario.
E lo vedo ancora come un avversario, perché sono fermamente convinto che la casa sia un diritto fondamentale di ognuno.
Uno degli aspetti più preziosi di questo volume è il mostrare come funzionano veramente le cose, in un sistema che non garantisce nulla al creditore e non dà nessuna garanzia al debitore di non essere sbattuto in strada.
Dovrebbe essere lo Stato a garantire qualcosa ad entrambi, ma quest’ultimo si limita a mandare l’ufficiale giudiziario che è il suo delegato sul campo e ha un compito assolutamente non facile, e ci sono diversi modi per farlo.
Marotta ha scelto quello più difficile, ovvero cercare di garantire il creditore, non sbattendo per strada il debitore.
Il libro esplora una Milano che da una parte ospiterà l’opacissimo Expo 2015, mentre moltissime persone finiscono per strada, e le uniche persone che riescono o provano a dare una risposta sono Marotta come ufficiale giudiziario, e i Movimenti per la Casa.
Suggerisco assolutamente la lettura di questo libro a tutti, ma in particolar modo a chi è coinvolto in certe lotte.
Non è un libro da giudizio definitivo, ma un elemento in più per capire certe situazioni, anche se mi sembra che alcune situazioni siano state un po’ artefatte per creare un effetto maggiore.
Rimane in ogni caso un’opera notevole.

pagine 252
15 Euro

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

2 risposte

  1. Grazie per la recensione. Tuttavia vorrei fare una breve riflessione sull’essere ufficiale giudiziario e sul suo ruolo e sui suoi rapporti con sfrattati e sfrattandi.
    Spesso si confondono le volontà di legge o le decisioni del giudice con lo strumento atte ad esegurle. Cosa voglio dire? Daresta la colpa all’utomobile o a chi la guida se c’è un incidente? date la colpa alla pistola o a chi la usa se c’è un delitto?
    Ebbene, l’ufficiale giudiziario è lo strumento. Asettico(ma come dimostra il buon Giuseppe nel suo libro – mica tanto), si limita a dare corso all’ordine del giudice e ad applicare la legge.
    Altra considerazione. Accade anche che, a parti invertite, la ragione ia dello sfrattato. In questo caso, come fa valere la sua ragione costui, se non ricorrendo all’operato di quello stesso ufficiale giudiziario che lo ha, magari, sfrattato il giorno prima?
    Grazie per la pazienza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

Frontiere Sonore Radio Show #8

Monos, Klo’s quintet, REMY VERREAULT, Linda Silver, The Men, Roberto Colombo, Roger Robinson, Vagina Moster, Sly Asher & Les Vieux Mogos ecco gli ingredienti di questa ottava puntata

The Dictators – s/t

The Dictators: col loro proto-punk del debut album “Go girl crazy!” e dischi come “Manifest destiny” e “Bloodbrothers”, e capeggiati dal frontman Handsome Dick Manitoba, sono stati tra le band che, nella prima metà dei Seventies, hanno inaugurato (e anche chiuso, trent’anni più tardi)