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Recensione : Bantoriak – Weedooism

Un disco che stupisce molto, una grande sorpresa per un musicista che ha grandissime potenzialità, e le sfrutta tutte, tra muscolarità ed Ozric Tentacles.

Bantoriak è Izio Orsini, ragazzo livornese che ama gli strumenti anni settanta, le terre lontane e le musiche lisergiche.

Operando prevalentemente come solista, con ospiti come Fabio Cuomo alla batteria e Giacomo degli Isaak alla voce, Bantoriak ci offre un disco molto trasognato e incline allo stoner psichedelico, risultando un’opera notevole.
Non ci sono manierismi, la passione permea ogni nota di questo disco, che spazia in molti angoli reconditi della musica potente e lisergica degli ultimi quarant’anni.
Dentro Weedooism si ascoltano molte cose che abbiamo già ascoltato, ma che il gusto e la sapienza musicale di Bantoriak ci tramutano in qualcosa di diverso, attraverso un velo di Maya che non rivela mai la sua vera natura.
La musica prodotta da Mattia Cominotto al Greenfog Studio è un compendio di musica lisergica, molto vicina concettualmente all’India, ma con struttura simile alle canzoni dei Saint Vitus o comunque di un doom ben diverso da quello attuale.
Su tutto ciò viaggia il terzo occhio, l’illuminazione vedica, l’altro da noi.
Dopo un giro di chitarra stoner, dopo un tempo anni settanta, ecco comparire allo schiudersi della giungla un tempio pieno di scimmie e divorato dalle umide piante, sotto un cielo testimone di antichissime guerre termonucleari.
Incessante si muove il vostro sangue dentro le vene, un mantra si attacca alle vostre pareti cerebrali, non vuole andare via.
Un disco che stupisce molto, una grande sorpresa per un musicista che ha grandissime potenzialità, e le sfrutta tutte, tra muscolarità ed Ozric Tentacles.

Tracklist:
1. Entering The Temple
2. Lysergic Tantra
3. Try To Sleep
4. Hidden Number Two
5. Smoke The Magma
6. Chant Of The Stones

BANTORIAK – Facebook

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