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Recensione : Cardiophonic – Cardiophonic

L'hard rock del nuovo millennio passa dall'underground ed agli eccellenti lavori usciti ultimamente si aggiunge questo bellissimo esordio dei Cardiophonic.

L’hard rock negli ultimi tempi sta regalando grosse soddisfazioni agli appassionati dopo anni in cui, per ascoltare un album di genere, lo sguardo e il portafoglio dei fan era rivolto verso il paese del sol levante, ultima frontiera di un mercato ancora interessato a questo tipo di suoni, specialmente quelli classici.

Il vento è cambiato, in Europa si è tornati a suonare rock, le etichette, anche quelle metal oriented, sono tornate ad accogliere le band nei propri roster e, nell’underground emergono quotidianamente realtà di spessore, chi dedito a suoni freak settantiani, chi più in linea con le produzione famose negli anni ottanta e chi cerca, invece, di amalgamare con successo tradizione e modernità.
Tra queste ultime ci sono sicuramente i Cardiophonic, quartetto genovese nato nel 2012 come cover band, deciso a conquistare gli appassionati con il primo album di inediti.
Nell’hard rock non si può non avere un vocalist che faccia la differenza, ed ecco allora che la band piazza dietro al microfono quel talento che di nome fa Marco Dogliotti, un ragazzo nato per cantare, dallo stile personale, esuberante e trascinante, vera ciliegina sulla torta di un gruppo di musicisti straordinari, a partire dal chitarrista Simone Ritorto, che piazza assoli e riff a profusione in brani dal songwriting elevatissimo, per arrivare al batterista ato Emanuele Benenti ed il bassista Roberto Spinetti, a completare una macchina rock perfetta.
Tradizione e modernità, elettricità al massimo, appeal elevato, ed una raccolta di canzoni che scompongono e ricostruiscono l’hard rock mantenendolo moderno pur mantenendo un approccio settantiano, sono le virtù principali di un album bellissimo, da ascoltare e riascoltare.
Non un chorus sotto l’eccellenza, non un assolo che non sia perfettamente incastonato nel sound dei vari brani, elevati dall’esuberante e straordinaria prova del vocalist e valorizzata da una freschezza compositiva che ha del clamoroso: tutto ciò rende questo esordio un piccolo gioiello, una raccolta di brani bellissimi, facilmente memorizzabili, dove non esiste l’ovvietà e la sua anima cangiante ci investe non lasciando mai scontati punti di riferimento, muovendosi tra echi zeppeliniani, hard rock ottantiano e qualche sfumatura alternative.
Menzionare una canzone piuttosto di un’altra sarebbe superfluo, poiché dall’opener BRZ (come suonerebbero i Led Zeppelin nel 2015) è un susseguirsi di chicche, come Dreams Of Men, scelta come singolo e video a cui consiglio di dare una sbirciatina a quelli che sono ancora scettici.
L’hard rock del nuovo millennio passa dall’underground ed agli eccellenti lavori usciti ultimamente (specialmente in Italia) si aggiunge questo bellissimo esordio dei Cardiophonic.

Tracklist:
01 BRZ
02 Cardiophonic
03 I’m Here For You
04 Dreams Of Men
05 Living And Dying For A Lie
06 Message For You
07 I Want To Be Somebody
08 Take A Moment
09 Tell Me
10 In My Skin

Line-up:
Roberto T-Jay Spinetti – Basso e cori
Marco Snao Dogliotti – Voce
Simone Ritorto – Chitarra e cori
Emanuele Lele Benenti – Batteria

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