Passano gli anni ma gli Eleventh Dream Day continuano a sfornare buoni dischi, non perdendo mai di vista la loro natura profondamente rock e psichedelica.
Questo è il loro dodicesimo disco, ma hanno ancora un’energia ed una capacità di scrivere grandi pezzi che gli permetterà di continuare per tanto ancora.
La loro struttura musicale è molto minimale, non ci sono sovrastrutture particolari o muri del suono, ma il loro suono si fonda su possenti radici, che permettono al gruppo di dare sfogo alle loro sfuriate.
Gruppo tipicamente americano per poetica ed impronta, ascoltando loro si può tracciare una linea evolutiva della musica in America.
Negli Eleventh Dream Day convivono vari e diversi elementi, dal country al rock quasi garage, con un cantato sempre particolare.
In loro convivono i Blue Cheer con le sfuriate garage tipo Cramps, non aspettatevi però ascessi punk od elettronica qui non ve ne sono.
Le cose migliori gli Eleventh Dream Day le fanno in formato jam session, ovvero quando la forma canzone è terminata si scatenano e sono davvero inarrestabili.
Un viaggio al cuore della musica rock, per capire tanto di quello che c’è in giro si deve sottrarre qualcosa a suoni ridondanti ma che alla fine non hanno nulla, mentre qui c’è una ricchezza davvero grande.
Si torna a mangiare la polvere delle strade di provincia.
Tracklist:
01. Vanishing Point
02. Works For Tomorrow
03. Cheap Gasoline
04. Snowblind
05. Go Tell It
06. The People’s History
07. Requiem For 4 Chambers
08. The Unknowing
09. Deep Lakes
10. End With Me
Line-up:
Rick Rizzo
Janet Beveridge Bean
Douglas McCombs
Mark Greenberg
Jim Elkington