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Recensione : Darktribe – The Modern Age

Il power metal melodico si suona come in The Modern Age, ed il genere i DarkTribe lo rappresentano al meglio.

La Scarlet ci presenta quest’ottima band transalpina dedita a sonorità power metal, nata una decina di anni fa sulla Costa Azzurra e gìà sul mercato con un ep d’esordio (“Natural Defender”) nel 2009 ed il primo full length uscito per Massacre tre anni fa dal titolo “Mysticeti Victoria”
.
Freschi di firma per l’attenta etichetta nostrana, che di sonorità metalliche è alquanto esperta, i DarkTribe tornano sul mercato con The Modern Age, bellissimo esempio di power metal melodico trascinante, composto da un lotto di brani facilmente memorizzabili, ben suonato e prodotto; insomma, un ottimo acquisto per chi si nutre di opere di questo genere che dal metal classico nasce e nel metal classico vive e si rinnova regalando molte volte splendidi album come questo.
Chiaro che non troverete in questo lavoro l’originalità, ma il disco si sviluppa in tutta la sua bellezza prendendo e facendo propri tutti i clichè del power metal: ottime cavalcate chitarristiche, ritmiche che a tratti vanno spedite verso la gloria metallica, melodie che non mancano di sedurre l’ascoltatore, supportate da un ottimo cantato e da un lavoro delle tastiere cesellato per rendere le canzoni a tratti bombastiche e dall’appeal altissimo.
Bella la voce di Anthony Agnello, cantante di razza che senza sbalordire fa il suo, melodico e aiutato da ottimi cori rendendo i refrain dei brani pregni di fierezza metallica.
Sezione ritmica sul pezzo con Bruno Caprani al basso e Julien Agnello alle pelli e sei corde che incendia le canzoni di solos travolgenti, scritti con l’ascia e il fioretto, eleganti e potenti come il genere, se suonato a questi livelli, insegna.
The Modern Age è stato mixato e masterizzato da Jacob Hansen agli Hansen Studios in Danimarca (Volbeat, Epica, Doro, Primal Fear), motivo in più per incuriosirvi da cotanto dispiego di energie che, sia chiaro, non è stato sprecato.
Non da meno dell’abiltà dei musicisti è il songwriting che fa la differenza con una raccolta di brani ottim e l’album, dall’opener Humanizer, intro dell’opera, viaggia senza freni sui binari della melodia metallica, con tracce come Red House of Sorrow, My Last Odyssey, Wild Call, ma potrei citarvele tutte tanto è alta la qualità complessiva.
Se non amate il genere è inutile cercare scuse patetiche, su questo e quel difetto, il power metal melodico si suona come in The Modern Age, ed il genere i DarkTribe lo rappresentano al meglio.

Tracklist:
01.Humanizer
02.Red House of Sorrow
03.My Last Odyssey
04.The Modern Age
05.A Last Will
06.No Train to Earth
07.Holy Water Day
08.Wild Call
09.Rainwar
10.Anthem for a Planet
11.Darkside of Imagination

Line-up:
Vocals – Anthony Agnello,
Guitars – Loïc Manuello,
Bass – Bruno Caprani,
Drums – Julien Agnello

DARKTRIBE – Facebook

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