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Recensione : Marco Pastonesi – Diavolo Di Un Corridore – Corse, Battaglie E Miracoli Di Renzo Zanazzi

Perchè anche noi nel nostro piccolo possiamo essere dei Zanazzi.

La storia di Renzo Zanazzi raccontata da sé stesso alla migliore penna del ciclismo italiano.
In sostanza si potrebbe definire un romanzo di una vita di sport, ma questo libro va ben oltre lo sport, come tutti i migliori libri sportivi dovrebbero fare.

Zanazzi racconta la sua vita e dentro c’è di tutto, lo stesso corridore passa quasi in secondo piano mentre viene raccontata la sua epopea sopra una bici e in giro per l’Italia del secondo dopoguerra.
Zanazzi è stato un gregario, e ciò potrebbe essere l’occasione per cambiare il sentimento popolare intorno a questa parola. Essere gregario è un ruolo importantissimo, che fa vincere l’uomo di punta, ed è esso stesso spesso un campione. Zanazzi con la sua lingua italiana così viva ci racconta in maniera dettagliata e veritiera cosa vuol dire correre con la bici, e certamente parte del romanticismo che hanno ritagliato intorno al ciclismo non è giustificato, ma qui ciò che importa davvero è la vita.
E qui di vita ve n’è davvero molta. Vengono raccontate le sue avventure ciclistiche con il fratello Valeriano o senza, compagno di Bartali e velocista mortifero.
Si rimane incantati e si diventa dipendenti di queste pagine, delle vicende sportive e di vita di Renzo Zanazzi.
Il ciclismo qui è davvero cosa altra, poiché viene vissuto in mezzo ad una guerra, in una Milano che non c’è più, specialmente quella Via Novara, quasi zona di periferia al tempo, dove trovarono i natali belle biffe tra cui Lutring e tanti altri. Zanazzi era figlio della strada di Milano e l’andare in bici è sempre stata la sua passione, come quella dei suoi fratelli. Pedalando è arrivato dove a piedi non sarebbe mai potuto arrivare. Ottimo velocista, era ( è mancato nel 2014 ) soprattutto un uomo dai saldi principi e possedeva una visione della vita molto chiara. Quello che stupisce maggiormente rispetto ai corridori e più largamente rispetto agli sportivi di oggi, è che persone dell’epoca di Zanazzi avevano una chiara personalità e soprattutto prima di essere sportivi erano uomini con le loro idee. Come detto prima il romanticismo non si addice allo sport, e tantomeno al ciclismo, che è uno sport di fatica e sudore, che forse sta lì a ricordarci la fatica che l’uomo fa nella vita.
Bellissimo il capitolo sulla Resistenza, perchè Zanazzi è stato partigiano ed ha anche partecipato a molte azioni violente, e lui ne parla molto sinceramente e con termini giusti e mai ipocriti e autocelebrativi.
L’uomo che esce da queste pagine è molto interessante ed il libro è davvero avvincente e scritto in maniera splendida da Pastonesi, che è molto di più di un cronista sportivo.
Uno dei migliori scritti di sport mai usciti in Italia, un libro vivo che corre ancora, lanciato in una di quelle volate in cui Zanazzi era molto bravo.
Nella nota scritta dall’editore Enrico Brizzi si evince il disegno interiore di Italica Edizioni, che scrive di storie italiane per continuare a sognare un altro paese diverso da questo, ma che ha le radici in certe storie, come quella di Zanazzi che sono la mappa di un’Italia che dovrebbe essere condivisa da tutti:  forse c’è la speranza che si possa ancora cambiare qualcosa.
Perchè anche noi nel nostro piccolo possiamo essere dei Zanazzi.
Una standing ovation infine per Pastonesi, la cui prosa è qualcoa di davvero grande.

Pagine : 296
Euro : 15

www.italicaedizioni.it

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