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Recensione : Philippe Petit – Multicoloured Shadows

I quattro brani di questo Multicoloured Shadows, scivolano via morbidi, uno dopo l'altro, regalando emozioni e accompagnando con delicatezza.

Dopo due anni passati lontano dalla Aagoo Records, Philippe Petit, ritorna alla grande con i quattro brani di Multicoloured Shadows. Il disco, sempre incentrato sull’utilizzo dell’elettronica e della materia sonora (per sperimentare e dare vita a nuovi possibili orizzonti), scorre pacato, creando, ancora una volta, ambientazioni in cui vale la pena perdersi.

L’iniziale Yourselfosophy, partendo in crescendo e generando temporali su aride distese di vuoto, si spegne improvvisamente, per poi proseguire calda e assolata ed evolvere in asettiche escursioni elettroniche.
Pyramid Of The Moon, invece, guidata da un malinconico eco che si staglia alle spalle di tutto, accompagna, con il suo emotivo malessere (che nella seconda parte scompare per lasciare spazio a suoni più definiti e netti) fino alla chiusura della prima metà del lavoro.
Il respiro riflessivo di Tidbinbilla Sanctuary Pt. 1 apre la seconda metà del disco, muovendosi con lenta pacatezza in mondi dai contorni psichedelici, collegandosi direttamente con l’animo solare e giocoso (stratificazioni colorate di elettronica, tastiere, organi, synth e molto altro) della successiva Tindbinbilla Sanctuary Pt. 2.

I quattro brani di questo Multicoloured Shadows, scivolano via morbidi, uno dopo l’altro, regalando emozioni e accompagnando con delicatezza. Un piacevole viaggio sonoro su territori inesplorati che sicuramente catturerà l’attenzione degli ascoltatori più fini. Philippe Petit non vi deluderà.

Tracklist:
01. Yourselfosophy
02. Pyramid Of The Moon
03. Tidbinbilla Sanctuary Pt. 1
04. Tidbinbilla Sanctuary Pt. 2

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